L’omelia del Vescovo Luigi Pezzuto nel giorno della Festa della Madonna del Garofano

a cura della 23 Ottobre 2023

Pubblichiamo integralmente l’omelia del Vescovo squinzanese Luigi Pezzuto donata ai fedeli presenti nel Santuario dell’Annunziata di Squinzano in occasione della Festa della Madonna del Garofano

del 21 ottobre 2023 (405° Anniversario dell’Apparizione della Madonna a Maria Manca).

"Lo scorso 25 marzo, Solennità dell'Annunciazione del Signore, reduce dalla Terra Santa, e in particolare dalla Basilica di Nazaret, nell’omelia che tenevo in questo stesso Santuario, condividevo con voi una mia esperienza personale, che mi conduceva ad identificare la nostra Nazaret squinzanese proprio con questo tempio, da secoli molto significativo non solo per me, bensì per tutta la nostra gente che vive ed opera in questo territorio. Ed eccoci ora nuovamente riuniti in questa nostra Nazaret locale, per immergere le nostre menti e i nostri cuori in un altro importante evento che ha coinvolto proprio questo lembo di terra salentina, nel lontano 21 ottobre 1618. E' vero: si tratta di un evento scarsamente documentato dal punto di vista dell'ufficialità burocratica. Ma quell'evento di fatto, volere o no, ha profondamente e indelebilmente marcato l'animo religioso degli squinzanesi, tanto che, dopo più di quattro secoli, il succedersi annuale del 21 ottobre fa ancora vibrare fortemente il nostro spirito. Se potessimo chiedere ai nostri antenati: che cos'è il 21 ottobre? Quale fosse per loro il senso di quella data? Probabilmente ci saremmo sentiti rispondere, nel nostro idioma popolare: il 21 ottobre è "...quandu la Matonna, la Nunzìateddra, tese lu carrofalu a Maria Manca, la mulinara".

Il popolo che ha abitato questa terra prima di noi, quel popolo che si è radunato prima di noi in questo stesso tempio, che qui ha pregato, implorato, cantato, anche in tempi difficili, quel popolo ci ha trasmesso, nella lingua materna, non solo la bella notizia della "Nunziatella", ma l'intera fede cristiana. Quel popolo è stato, in ultima analisi, il destinatario vero del "garofano" consegnato personalmente a Maria Manca per il Crocifisso di Galatone. In tal senso, si può dire che Maria Manca abbia svolto un "ruolo rappresentativo" di tutto il popolo squinzanese: prima nella sofferenza, poi nella liberazione. Quel "garofano", pertanto, è stato idealmente consegnato a ciascuno di noi, squinzanesi di oggi, ma anche all'intera comunità cittadina di oggi.

In verità, la nostra società squinzanese attuale sembra trovarsi nella medesima fase di sofferenza in cui si trovava Maria Manca, prima della liberazione. Quanti vuoti a tutti i livelli, che andrebbero colmati con l'apporto e l'impegno di ogni singolo cittadino. Ogni singolo cittadino dovrebbe avere il coraggio di mettersi in giuoco, in favore del bene comune, in favore dello sviluppo di un più elevato senso di umanità, in favore di una più marcata identità comunitaria, in favore di una spiccata sinergia di azione, in modo da arginare l'influsso dell'individualismo e dell'autoreferenzialismo, controvalori, questi ultimi, che impediscono ogni tentativo teso a definire obbiettivi mirati, veramente utili e necessari e alla persona (non all'individuo) e all'intera comunità cittadina.

Pertanto, il nostro esser qui stasera, il nostro pellegrinare, tra poco, per le strade della nostra Squinzano, insieme con le due Marie (la Vergine Santissima e la "mulinara"), non è un vuoto far festa per evadere un po' dal terribile e monotono quotidiano, non è la sterile ripetizione annuale di una tradizione. ll nostro essere qui stasera ha un senso profondo: qui noi veniamo a cercare luce da Colei che in modo speciale è stata illuminata da Colui che è la Luce del mondo, Gesù, Figlio di Dio e Figlio della Vergine Maria. Qui noi veniamo a cercare consolazione da Colui che ha detto: "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò" e da Colei, prima "Desolata" dalla profezia del Santo Vecchio Simeone ("Una spada ti trafiggerà l'anima") e dall'asprezza del Calvario, poi "Consolata" dalla potenza e dolcezza della Risurrezione del Figlio, Ma, possiamo immaginare quante volte, nei momenti di desolazione, la Vergine Maria si sia immersa nel ricordo della dolcezza della consuetudine domestica dì Nazaret prima dell'inizio della vita pubblica di Gesù.

Noi siamo qui stasera, sull’esempio di Maria la "mulinara" per implorare, con tutta la forza della nostra fede - come lei, la "mulinara" sapeva fare - siamo qui per implorare il risveglio autentico e non fittizio della nostra Squinzano.
Sono trascorsi più di quattrocento anni da quel lontano 21 ottobre 1618. Ma l'eredità di quel "garofano" e di quella possibile presenza della Vergine Maria sul nostro suolo, quell'eredità arriva fino a noi e fa sentire tutto il peso della sua chiamata, che giunge a ciascuno di noi: chiamata al senso di responsabilità per un risveglio vero e autentico, non apparente, della nostra comunità cittadina a livello civico, ma anche ecclesiale.

Ecco, allora, miei cari concittadini, quel che dice a me, e mi auguro a ciascuno di voi, l'eredità del "garofano" due volte mariano (dalla Vergine Maria a Maria la "'mulinara"). Quel "garofano", per Maria Manca non è stato solo "segno e strumento di liberazione", ma si è trasformato soprattutto, direi, in fresca e dirompente sorgente di energia per una vita nuova, per una nuova giovinezza dello spirito. E questo dovrebbe essere il frutto vero e sostanzioso di questa festa: dalle due Marie attingiamo, come cittadini cristiani di questa comunità, linfa nuova in vista di un impegno corale, sistematico e costante verso una nuova giovinezza ecclesiale e civica della nostra cittadina.

Squinzano è stata gratificata dalla possibile manifestazione della Regina del cielo ad una nostra concittadina e sorella nella fede, Maria la "mulinara", una di noi, scelta proprio per la sua fedele attesa e realizzazione del momento della grazia. Lei, ora, ci passa il testimone, affinché anche noi, oggi, siamo fedeli nell'attesa e nel discernimento del momento della grazia.

Nei giorni della novena serale - benché piuttosto ridotta, rispetto all’importanza dell'evento celebrato - abbiamo affidato alla Vergine Maria noi stessi, le nostre famiglie, i nostri amici, insieme con la varie preoccupazioni e sofferenze che ci assillano, non ultima l'angoscia per la pace nel mondo, minacciata da tanti focolai di guerra. Ora, ispirati dalla testimonianza di Maria Manca, lasciamoci liberare da Colui che è il Messia - Liberatore del genere umano, Cristo Gesù, Figlio della Vergine Maria, per noi crocifisso e risorto: Egli faccia sorgere per l'umanità intera l'alba nuova, che tutti attendiamo.

Redazione

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