Imprenditore brucia i suoi vestiti da sposa: «il settore del wedding dimenticato»

È grave la situazione economica, produttiva ed emotiva di tantissimi imprenditori che, a causa del Coronavirus e delle relative misure di contenimento attuate e previste dai decreti emanati nel corso di questi due mesi, rischiano davvero grosse perdite e danni economici non indifferenti.

Una situazione che lascia poche speranze e poco spazio all'ottimismo, tanto da spingere qualcuno a gesti disperati e chiaramente oppositivi nei confronti della burocrazia, dello Stato e delle decisioni economico-politiche degli ultimi tempi. Un esempio esplicativo può essere il gesto di protesta di uno stilista e imprenditore, titolare di un'azienda di abiti da sposa di Veglie, che ha letteralmente distrutto e bruciato tutti gli abiti del suo laboratorio, tra vestiti da sposa, merletti, pizzi, ricami e tessuti vari, mandando in fumo interi mesi di lavoro. Un gesto di protesta nei confronti di uno Stato che, come dice lo stesso imprenditore, ha abbandonato e ignorato una parte molto produttiva del paese, come è ad esempio il settore del wedding che, tra l'altro, rischia di non avere profitto per i prossimi mesi dal momento che la maggior parte dei matrimoni sarebbero stati rimandati al prossimo anno. "Vorremmo più aiuti concreti e meno lungaggini burocratiche" - dice l'imprenditore, che si sente dimenticato, così come altri professionisti, quali fotografi, fioristi o wedding planner, che in genere lavorano anche con due anni d'anticipo per l'organizzazione di un matrimonio e che adesso, senza aiuti da parte di nessuno e senza alcun guadagno, dovranno comunque riuscire a pagare le tasse, gli stipendi dei dipendenti o i fornitori.

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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