Tirate fuori il vostro talento. Lo dice ai ragazzi di Squinzano Alessandro Tuia tra i banchi di scuola

di Roberto Schipa 21 Aprile 2022

Ha dimostrato, ancora una volta, di essere un ragazzo serio e generoso. Anche fuori dal campo. Alessandro Tuia, classe 1990, calciatore dell’U.S. Lecce, con un curriculum da professionista di tutto rispetto,

si è prestato ai ragazzi della Prima C, Prima D e Prima E, venticinque in tutto, della Scuola Media “Carducci” di Squinzano a sostegno del progetto “Talenti e professioni da scoprire” nell’ambito PON (Progetto Operativo Nazionale), portato avanti dai docenti Maria Rosaria Schito e Carlo Carrisi.

In collegamento da remoto, si è partiti dal gol che il forte difensore salentino realizzò al Via del Mare lo scorso 18 settembre. Una partita difficile: il Lecce con soli 2 punti in classifica, dopo i primi tre turni di campionato, affrontava l’Alessandria che non aveva mai perso al Via del Mare (una vittoria e due pareggi nelle precedenti sfide nel Salento). Al gol di Tuia seguirono la rimonta della squadra piemontese che all’86’ era ancora in vantaggio 2 a 1. Ma la squadra di Baroni riuscì a recuperare lo svantaggio e a vincere. Due gol, allo scadere, di Rodriguez il primo e poi di Coda, segnarono la vittoria dei giallorossi: la prima del campionato 2021 - 22. Una vittoria che ha tanto da insegnare a questi ragazzi che oggi hanno capito che per portare a casa un risultato bisogna crederci fino alla fine. E Alessandro Tuia ne è la dimostrazione. Caparbio, attento, tenace: sempre pronto a ripartire, dopo un infortunio o un contrattempo. Senza mollare mai e senza mai lamentarsi. Anche quando per diverse circostanti, non proprio dipendenti da lui, è rimasto fuori squadra. Ma pronto a dare il massimo come vuole Mister Baroni: tutti titolari dentro e fuori dal terreno di gioco. Un grande esempio quello di Tuia, un calciatore e un ragazzo maturo, pronto a dare una mano quando c’è bisogno. E oggi lo ha dimostrato rispondendo alle tante domande dei ragazzi che gli hanno chiesto ogni cosa del suo presente e del suo passato e di quello che intenderà fare quando appenderà le scarpe al classico chiodo.

Della sua vita privata e di quella nei campi di calcio. E lui, come sempre fa, non tira indietro “la gamba”. Risponde, sorridendo. E anche quando la linea internet fa i capricci lui attende con pazienza, non stacca, forse non lo farebbe mai. Uno che come lui, che del rispetto e della serietà ha fatto la sua ragione di vita, non lascerebbe mai nessuno senza una risposta, semplice ma vera. Queste alcune delle sue affermazioni: “ho iniziato a giocare al calcio da ragazzino, la mia passione è nata per strada; giocare per strada, è un piacere che voi ragazzi oggi non potete provare, perchè i tempi sono cambiati. Sono nato difensore, anche se tiravo in porta più dei miei compagni e avevo anche il tiro più forte di tutti gli altri. Facevo spesso gol, ma qualche volta mi è anche successo di fare danni: a volte giocando nel cortile del mio condominio i miei tiri arrivavano spesso al palazzo di fronte dove abitava mia nonna che puntualmente, per punizione, perché danneggiavo gli infissi, mi forava il pallone ed ero costretto a farmene compare uno nuovo. I miei genitori hanno fatto tanti sacrifici per accompagnarmi agli allenamenti facendo diversi chilometri al giorno. Per raggiungere i risultati di oggi ho avuto tanta determinazione anche perché ho subito diversi infortuni, il primo a 17 anni. Quando si cade bisogna avere la forza di alzarsi e reagire per ripartire con tanta forza e tanta voglia di migliorarsi sempre. Per arrivare in alto devi rinunciare a tante cose, a volte anche alle altre passioni. A quasi trentadue anni ancora non mi sento arrivato, cerco sempre di migliorarmi con l’impegno e la dedizione che non devono mancare mai”.

Le domande continuano senza sosta. Si parla di amici, alimentazione, tempo libero, allenamenti. E lui si racconta a “tutto campo”.

E’ passata un’ora. Anzi, è volata un’ora. E’ arriva quella dei saluti. Qualcuno gli porta i saluti dello zio, qualcun altro del suo papà. Una ragazza gli dice che lunedì sarà al Via del Mare con i suoi genitori e che sarà una bolgia, con il tutto esaurito, e lui precisa che dal primo momento che ha messo piede a Lecce ha sempre fatto affidamento sul calore della tifoseria che sente vicina nei momenti belli come in quelli difficili.

“Ok allora ci vediamo lunedì. Speriamo vada tutto bene”. Alessandro Tuia risponde così ai saluti dei ragazzi. Finisce una lezione di vita, più che di sport. La lezione di un ragazzo che ce l’ha messa tutta per mettere fuori il suo talento. Quello che i docenti Maria Rosaria Schito e Carlo Carrisi, dell’Istituto Comprensivo di Squinzano, cercano di tirare fuori dai loro ragazzi. Perché se è vero che in ogni ragazzo è nascosto un talento, loro ce la faranno a tirarglielo fuori, anche con l’aiuto di persone come Alessandro. Persone sensibili e determinate che puntano dritto al loro obiettivo. Senza arrendersi mai.

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