“La sposa e il rosmarino”: a Squinzano si parla di Alzheimer, la malattia che annulla i ricordi

È una brutta bestia che colpisce molte famiglie, rendendo fragili sia i diretti interessati, ma anche tutti coloro che li sono intorno, stravolgendo equilibri e dinamiche familiari.

L'Alzheimer, una forma di demenza degenerativa il cui sintomo più noto e comune è la difficoltà nel ricordare eventi recenti, che conta più di trenta milioni di malati in tutto il mondo, sarà al centro di un evento che si terrà a Squinzano, oggi pomeriggio, giovedì 22 marzo 2018, alle ore 18, presso il Centro Polifunzionale Giovani, in via Cellino, nato dalla collaborazione tra la Città di Squinzano, l'Associazione di Promozione Sociale Astera e AFG, Associazione di Formazione Globale.

Interessante e utile per la sensibilizzazione dei cittadini su questo delicato tema, sarà la visione del cortometraggio di Astera sull'Alzheimer, “La sposa e il rosmarino”, un'opera filmica incentrata su un patto d'amore, sull'unione, la memoria e il ricordo, e che racconta la vita di una famiglia completamente cambiata e trasformata a causa dell'arrivo della malattia, che rende labili e indefiniti i pensieri e le immagini, ma che preserva, però, i ricordi del cuore.

A seguire, ci sarà un dibattito con la presentazione del corso 'Parliamo di Alzheimer', con i relatori dott. Francesco Attanasio, Farmacista e Counselor Professionista, che curerà l'intervento dal titolo: “Comunicare è condividere: nuove prospettive di relazione”, la dott.ssa Eleonora De Giorgi, Psicologa, Esperta BES e Terapista ABA, che parlerà di “Riabilitazione Cognitiva: metodologia efficace per contrastare il deterioramento cognitivo”, e la dott.ssa Rubina Calella, Counselor Professionista e Mediatore Familiare, Consulente di modelli psicosociali per Alzheimer, con l'intervento “Parliamo di Alzheimer: essere informati per crescere”, che su Facebook ha commentato così l'evento: “Parliamo di Alzheimer in un modo nuovo, utile, trasmettendo informazioni corrette e condividendo ciò che spesso viene tralasciato. Parliamo di Alzheimer perché è una malattia sociale che viene vissuta nel nucleo familiare con difficoltà e timore. Parlarne può aiutare a superare la vergogna, a non vivere soli, a capire il modo migliore per rapportarsi con questa malattia e con chi ne soffre in modo 'inclusivo' sfatando il mito dell'Alzheimer”.

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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