Gianni Marra scrive all’ANCI. “Coinvolgeteci, siamo noi le sentinelle del territorio”

Continua in tutta Italia “la rivolta delle bandiere” come qualcuno l’ha definita.

I sindaci di tutta Italia continuano a lottare tra emergenza sanitaria ed emergenza economica quasi sempre senza i mezzi per poterlo fare in maniera almeno sufficiente e spesso senza nemmeno la giusta informazione che dovrebbe arrivare a loro anche per il ruolo che svolgono nell’ambito del loro territorio di Autorità Sanitaria Locale. Ce la stanno mettendo tutta perché i sindaci più di ogni altra istituzione sono a stretto contatto con i cittadini in questo difficile momento. Ed è a loro che si rivolgono in prima istanza per avere le informazioni di prima mano ma soprattutto per essere aiutati. Sembra invece che, in alcuni momenti, le istituzioni vadano ognuno per la loro strada, senza dialogare e senza coinvolgersi a vicenda e per questo i sindaci si trovano, troppo spesso in questo particolare periodo, ad affrontare da soli situazioni difficili per non dire drammatiche.

Anche per questo il Sindaco di Squinzano Gianni Marra, membro del Consiglio Nazionale dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) ha ritenuto di richiedere con una nota formale, indirizzata al Presidente Nazionale Antonio De Caro ed al Presidente di ANCI Puglia Domenico Vitto, “un immediato coinvolgimento nelle attività di emergenza Covid-19”:

Questa le parole del Sindaco:

cari colleghi, l’ho detto io qualche settimana fa, lo ha ribadito il collega Sindaco di Foggia Franco

Landella: i Sindaci devono essere immediatamente coinvolti nell'organizzazione del "Sistema Sanità" messo in piedi per far fronte all'emergenza COVID-19. Lanciamo un appello disperato a nome di tanti colleghi perché la situazione rischia di degenerare.

Con spirito costruttivo, comprendendo che il momento è particolarmente difficile e complicato, riteniamo che non coinvolgere i Sindaci, che conoscono bene la realtà locale, sia un errore gravissimo. L’errore è stato già fatto in passato, quando dovevano essere i Sindaci a registrare il ritorno dal nord di cittadini, studenti e lavoratori, che tornavano nelle proprie città. Molti Primi cittadini avevano iniziato a registrare i dati nei propri comuni e tanti appena rientrati in città, dopo l’appello degli stessi sindaci, si recavano in Municipio per autodenunciarsi.

Finché non è intervenuta la Regione Puglia che, in nome della conformità dei comportamenti, ha delegato esclusivamente l'Asl e i poveri medici di famiglia per la registrazione di quei dati.

Sappiamo poi cosa è successo: la situazione è sfuggita di mano e molte persone di rientro dal nord non sono state sorvegliate e non hanno fatto la quarantena. Ancora oggi ai Sindaci arrivano comunicazioni di quarantene già terminate, per non parlare dei contagiati dei quali si ha conoscenza solo dopo accurate indagini del Sindaco che è costretto a trasformarsi, per l'occasione, in un vero e proprio 007.

Non basta, ad arginare l’avanzata COVID, la collaborazione delle Asl. Giunti a oggi, non c’è bisogno di varare norme particolari, come invece sostiene il Governatore pugliese Emiliano: bastano solo un po’ di buon senso e di razionalità. L’ANCI, nazionale e regionale si facciano subito sostenitrici di questo appello. I sindaci non possono essere solo il parafulmine della rabbia e della disperazione della gente ma devono essere messi nelle condizioni di fare le “sentinelle del territorio”, considerato anche il riconoscimento vigente al Sindaco di Autorità sanitaria locale sin dal 1990.”

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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