Ci lascia Pippi De Vitis, voce calda e inconfondibile delle grandi serate musicali squinzanesi

di Loredana Ruffilli 07 Novembre 2020

Un timbro caldo ed avvolgente. Un uomo alto e magro, dal sorriso e dalla cordialità a portata di mano. Dietro due lenti da vista spesse, due occhi allegri.

Pippi è stato il nostro crooner per eccellenza, con lo swing sottopelle, la musica nel cuore. Il  "nostro" Festival della canzone inedita, organizzato per molte stagioni nell’ amato Cinema Vallone, lo ha visto interprete di molti brani.

“Malgrado tutto ti amo”, fu per esempio un brano scritto da un allora ventenne Alberto Lapenna, amato concittadino, divenuto poi sindaco di Montecatini e cugino di Pippi che gli affidò il pezzo. Giacca scura, dai revers in lurex, ed il palco agognato di quella kermesse canora tutta squinzanese.

Pippi era allegro e sempre pronto ad imbastire una serata in musica con Nick Maggio, con Roberto Polo, con Pino Lagalle, con Daniele Marullo. Anche con me.

Nel 2000 si portò in scena al teatro Paisiello di Lecce una riduzione di due delle commedie musicali più famose di Garinei e Giovannini, “Rugantino” ed “Aggiungi un posto a tavola”. La riduzione adattata si chiamava “Una bugia meravigliosa”, sapientemente imbastita da Pino Lagalle, su basi musicali autentiche di Trovajoli.

In “Rugantino”, Pippi impersonava Mastro Titta, e ancora risento la sua voce pastosa che intona: "... è bello avè na donna dentro casa...."; in “Aggiungi un posto a tavola”, la voce di Pippi era la voce di Dio che impartiva ordini a Don Silvestro ( Pino Lagalle).
Il suo timbro era inconfondibile. Il suo modo di fare affettuoso, caloroso, sensibile, romantico faceva di lui un personaggio amato da tutti. Quando nel settore dell’ associazionismo locale, gli si chiedeva una mano, Pippi era sempre pronto ad offrirla, tanto grande era il suo amore per Squinzano.
Grazie al suo prezioso archivio personale, fatto di foto, dati, notizie e ricordi, Pippi ha fornito la sua collaborazione per la redazione di testi sui nostri luoghi e tradizioni. Sicuramente le figlie sapranno custodire e far rivivere la cura di Pippi , anche attraverso questo tesoro di memorie.
“Fly me to the moon", starà cantando, staccandosi dalla crosta terrestre con la bellezza e la leggerezza che solo la musica può dare.
Pippi rimane la nostra voce, una carezza vellutata per noi che restiamo qui tra il dispiacere e la nostalgia, "strangers in the night", stranieri in una notte così lunga e buia che speriamo passi presto. A Pippi il nostro lungo applauso, il Nostro doveroso tributo per tutti i momenti di cordialità, di arte e di cura dei ricordi che ha regalato alla sua Squinzano.

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