San Pietro Vernotico: si discute sul futuro di Villa Valletta

a cura della 08 Ottobre 2022

Soltanto pochi giorni fa il Comune di San Pietro Vernotico si aggiudicava all'asta fallimentare l'immobile denominato Villa Valletta, bene di grande interesse culturale

e dal notevole valore storico-architettonico. Proprio in merito a questo, l'ex consigliere regionale Pino Romano invia in redazione un comunicato stampa che di seguito trasmettiamo.

"OGGI
Villa Valletta, 'residenza gentilizia in stile eclettico' è una acquisizione al patrimonio pubblico di rilevante interesse storico culturale. Averla 'consegnata, con orgoglio e senso di appartenenza, alla comunità' è azione meritoria se si hanno le idee chiare sulle ricadute di immagine e non solo, per l'intera comunità. I 'gioielli di famiglia' del patrimonio pubblico, sono pregevoli se inseriti in un circuito di fruizione del bene.
La destinazione come sede della 'Biblioteca comunale N.Melli' ha senso se arricchita con la esposizione di pregevoli e rari testi (della fine dell'800 e inizi 900) della corrente di pensiero del filosofo Arthur Schopenhauer. Per questa destinazione sarebbe essenziale l'interazione con la facoltà di filosofia dall'università degli studi salentina. È evidente l'interesse amministrativo che 'progetterà in dettaglio l'utilizzo di un così importante contenitore culturale'; incarichi a tecnici di estrema fiducia a ridosso delle elezioni amministrative non fa mai male. Anche il probabile finanziamento statale per il restauro del bene è importante perché se non ci sarà, il bene si trasformerà in un rudere come tanti altri presenti nel paese.

DOMANI
'Pensiamo positivo' e i desideri si raggiungono tutti, il Comune ha i soldi necessari per il trasferimento della "Biblioteca N.Melli", completa la catalogazione dei testi, compra l'occorrente pe la esposizione di quelli di pregio. Un dubbio: perché la fretta dell'offerta in solitario del Comune? Era l'ultima o ci sarebbe stato un bando successivo che avrebbe abbassato ancora la base d'asta?

IN FUTURO
Tutti gli Enti Pubblici, dallo Stato in giù hanno il problema, nei bilanci, dei costi di manutenzione ordinaria, di illuminazione e riscaldamento, di personale qualificato e non per la gestione e fruizione del bene. Si stanno sperimentando le forme più disparate di partnership pubblico privato per il restauro , manutenzione e gestione di questo patrimonio perché anche i bilanci pubblici, ormai, devono fare i conti con le spese improduttive. Si sa che queste spese sono un costo netto che va a gravare sulle tasche dei cittadini.
Non porsi questi problemi vuol dire candidare "Villa Valletta" a fare la fine dello "sportivo club Jasmine" o della scuola "O. Decroly" di Viale degli studi o di quella di Via Cuneo ma anche della scuola elementare di Via Sant"Antonio che ospita la biblioteca N.Melli.
Quanto "dazio per le opere in stallo" e abbandonate che la comunità sta pagando; anche il vanto "per la riqualificazione di immobili abbandonati, come il Cataldo Fiore o l'ex Onmi" stride come uno schiaffo alla decenza se si pensa che la destinazione socio sanitaria dei due beni è ferma per contenziosi aperti dalla stessa amministrazione.
Di questi tempi di grama, conoscere l'oggi con uno sguardo attento al domani, avrebbe consigliato prudenza nell'acquisizione e ragionato sui vincoli sulla destinazione urbanistica da introdurre in fase di elaborazione del PUG.
Non avere conoscenza delle dinamiche di mercato pubbliche e private, ,oggi vuol dire non avere una visione del domani che, tu amministratore, intendi costruire per la tua comunità. Asfaltare qualche strada, rinnovare la segnaletica pedonale non è amministrare, è ordinaria manutenzione che qualsiasi ufficio tecnico deve programmare".

Redazione

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