Rientri a casa per le feste, è boom di prenotazioni. Ma il costo dei biglietti è addirittura triplicato

a cura della 09 Dicembre 2020

Secondo il nuovo Dpcm che regola le misure da adottare per contrastare il contagio da Coronavirus, dal 21 dicembre al 6 gennaio 2021 è vietato spostarsi tra Regioni.

Salvo poter tornare presso il proprio domicilio o residenza. E' per questo che tanti hanno già prenotato il proprio volo o il treno per tornare a casa, tanto da parlare già di "sold-out". Tratte già prenotate, quindi, anche le più lunghe o quelle con più cambi e fermate. Tutto, insomma, pur di tornare a casa prima che il decreto lo impedisca. I voli rincarano la dose: un biglietto arriverebbe a costare anche quattrocento euro, come ad esempio la tratta Milano-Brindisi a bordo di Ryanair, così come i biglietti di Trenitalia. Un "caro prezzi" che ha attirato l'ira di Codacons, a difesa dei diritti degli utenti e dei consumatori, la quale ha dichiarato: "I voli da Nord a Sud per il 19 e 20 dicembre hanno subito un rincaro sostanziale proprio in seguito all'ultimo decreto che impediva gli spostamenti a partire dal 21 dicembre. Costi addirittura triplicati, sia per le compagnie aeree sia ferroviarie; una situazione inaccettabile, soprattutto perché si fa leva sul bisogno e sulla necessitò impellente dei cittadini di fare ritorno nella propria casa". Accuse ovviamente respinte da Trenitalia, che ha negato nel modo più assoluto l'aumento dei prezzi e che ha sottolineato invece come la stessa si sia resa disponibile con i cittadini nei giorni scorsi, per incrementare il numero di treni da Nord a Sud per dare la possibilità ad un'utenza più ampia di poter prenotare il proprio posto. E intanto le prime previsioni parlano di 30 mila pugliesi, tra studenti e lavoratori, che rientreranno a casa per le festività. Ma le lamentele e le polemiche non finiscono qui: molti di questi, infatti, corrono il rischio di essere etichettati come "untori", proprio come accaduto nel primo lockdown. La differenza, però, rispetto a marzo, è che ora la Puglia conta così tanti positivi da non essere più in una posizione migliore rispetto a molte altre città del Nord, non rappresentando più un'oasi "felice" e protetta come lo era ad inizio pandemia. Sterili polemiche, quindi, che solo il tempo e l'evolversi della situazione, potranno o no mitigare. Una delle certezze è invece la preoccupazione dell'Assessore alla Salute della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco, che vede un 'pericolo concreto' in questo esodo dal Nord al Sud, specialmente se questo dovesse avvenire in maniera incontrollata, ipotizzando l'introduzione dell'autosegnalazione come uno strumento efficace e di sicurezza, che durante la prima ondata funzionò abbastanza bene.

Redazione

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