Vigilessa interrompe il funerale di Silvia, lo sfogo della madre sui social

Si è svolta ieri la cerimonia funebre per Silvia Ghezzi, la 31enne di Lecce morta a causa di una malattia rarissima.

Una cerimonia per la quale la madre della ragazza aveva chiesto l'autorizzazione affinché vi potessero partecipare più di quindici persone, diversamente da quanto previsto dall'ultimo decreto del Presidente Conte. Per venire incontro alla donna, la cerimonia si è poi tenuta sull'ampio piazzale della Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo, nel cimitero di Lecce, dove si è riunito un gruppo di persone all'esterno, alla giusta distanza, per dare l'ultimo saluto a Silvia.
Ma una vigilessa, da alcuni definita troppo "zelante", nell'esercizio delle sue funzione pubbliche, sarebbe intervenuta durante la cerimonia, chiedendo più volte ai presenti le generalità e il motivo della loro presenza in quel luogo. La vigilessa, stando al racconto della madre di Silvia, avrebbe anche interrotto la cerimonia per chiedere ai presenti di mantenere le distanze, nonostante gli stessi, come si evince dalle foto pubblicate su alcune testate giornalistiche, stessero comunque rispettando le norme del distanziamento sociale. "Non è accettabile che avvenga tutta questa persecuzione durante la celebrazione della messa al funerale di mia figlia Silvia che ha già dovuto sopportare atroci sofferenze nella sua vita, e non trovare pace nemmeno nel cimitero durante il suo ultimo saluto da parte dei congiunti che erano educatamente distanti a 3-4 metri l'uno dall'altro, continuando imperterrita a disturbare per chiedere nome e cognome con il taccuino in mano mentre il dolore per la perdita di una figlia ti attanaglia, è veramente deplorevole e squallido". Questo lo sfogo della madre su Facebook, che si rivolge al Sindaco di Lecce, dicendo ancora: "Non credo che a questa vigilessa manchino la conoscenza delle regole e dei decreti, ma bensì l'educazione, il tatto e l'umanità". Intanto Salvemini fa sapere di aver contattato la signora Mimma per sentire da lei il racconto di quanto avvenuto, promettendo di procedere con le dovute verifiche per fare chiarezza sui fatti, ma senza generalizzare, insultare o inveire contro nessuno.

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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