Quinta sconfitta di fila del Lecce a Empoli: necessario ritrovare gol e identità

di Oronzo Valletta 03 Aprile 2023

Quinta sconfitta consecutiva, va male sotto tutti gli aspetti, inutile fare gli struzzi.


Se c'era il biscotto, si è bruciato nell'incendio dello spogliatoio. In realtà non può esistere biscotto a 11 gare dalla fine, quando la terzultima è lontana, un punto cambia poco ed una vittoria significa salvezza sostanziale.
La partita è solo prevedibilmente bloccata nel primo tempo perché entrambe le squadre vengono da 4 sconfitte e cercano di non sbagliare, solo un grande tiro di Caputo con grande parata di Falcone.
Però nel secondo tempo l'Empoli entra con un'altra determinazione, spinge di più, alza il ritmo, mette in difficoltà i giallorossi e alla fine trova il gol su rigore dubbio.
Da lì l'esito è scontato come tutte le volte in cui il Lecce deve fare la partita: Hyulmand, regista sulla carta, si limita a coprire (male) Baldanzi (da grande squadra con Parisi), senza mai proporre una trama di gioco nell'area avversaria né gli altri centrocampisti hanno la qualità per farlo. Gli unici qualitativi sono uno esausto (Strefezza) e l'altro giù di tono (Di Francesco, peraltro entrato stranamente al 46).
Quel che preoccupa non sono le 5 sconfitte ma che siano venute più o meno tutte nello stesso modo: ti arrendi al gol subito, zero gol fatti e soprattutto zero tiri nello specchio della porta.
Forse, vista la carenza assoluta di centrocampisti, qualche cambio in corsa più emotivo e meno compassato non guasterebbe.
Di buono oggi solo gli 8 di vantaggio rimasti sulla terzultima, ma è giunto il momento di una scossa mentale per tutti, forse anche per il mister, che ha fatto il massimo con questa rosa, ma che ora non deve incartarsi su certe convinzioni che non stanno pagando.

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