“Giorno della Memoria”: ricordare è un imperativo. A Trepuzzi la mostra sull'Olocausto

Ricorre oggi, 27 gennaio 2018, il 'Giorno della Memoria', per commemorare e ricordare le vittime del nazismo e dell'Olocausto, il genocidio degli ebrei avvenuto quasi ottant'anni fa e che causò circa 15 milioni di morti.

Un fenomeno tristemente noto che ha interessato il cuore dell'Europa, e sul quale non si deve smettere di riflettere, nonostante gli anni passati. 'Ricordare', infatti, suona quasi come un imperativo, quasi come un dovere da parte di tutti; lo stesso verbo 'ricordare' ricorre più di duecento volte nella Bibbia ebraica, come fosse un obbligo tramandare alle generazioni future questa tragica storia, per conoscere il passato, e da esso imparare a vivere meglio e con più coscienza, il presente e il futuro. Ogni 27 gennaio, quindi, dal 2000, in Italia è stato istituito il 'Giorno della Memoria', approvato dalla legge 211, una commemorazione pubblica non soltanto in nome delle vittime della Shoah, ma anche delle leggi razziali approvate durante il regime fascista e degli italiani, ebrei e non, deportati nei campi di concentramento, imprigionati, perseguitati, uccisi. Il più grande e doloroso sterminio di massa ricordato, scritto e riportato su intere pagine di storia, che ancora oggi conta qualche superstite, ultraottantenni che hanno rilasciato drammatiche testimonianze giunte poi a tutti, fenomeno in nome del quale, nella giornata di oggi, si organizzano manifestazioni, cerimonie, incontri, eventi commemorativi e di riflessione, rivolti soprattutto ai giovani o agli studenti di tutte scuole italiane.

Sono tante, infatti, le iniziative realizzate nelle scuole o in molti contesti culturali e formativi salentini, come ad esempio la mostra fotografica “L'Uomo, l'Umanità e l'Olocausto” che, dopo essere stata esposta presso il Centro Socio Educativo Diurno 'Ambarabà' di Lecce e presso l'Istituto Volta di Campi Salentina, oggi sarà aperta al pubblico nei Locali Comunali di via Pepe a Trepuzzi, dalle 10 alle 13. La mostra è realizzata da Antonio Zaccaria, fotografo originario di Novoli che, tra le tante cose, ha immortalato la tragica esperienza dell'Olocausto in venti scatti particolari e molto suggestivi, realizzati durante un viaggio tra Cracovia, Birkenau e Auschwitz, il campo di concentramento più grande mai realizzato e tristemente conosciuto, denominato “fabbrica della morte”, che ancora oggi scuote le coscienze di tutti, essendo davvero impossibile rimanere indifferenti anche soltanto pensando ad una tortura e ad una sciagura simile.

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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