Il Servo di Dio Nicola Riezzo. A venticinque anni dalla morte di un vescovo santo

di Roberto Schipa 19 Agosto 2023

Il 20 agosto del 1998 Nicola Riezzo moriva nella sua abitazione di Via Carritelli, 20, a Squinzano dove era nato “nell’ora quarta” dell’11 dicembre del 1904, da Giuseppe Pacifico Riezzo e Oronza Renna.

Un’abitazione accogliente quella della famiglia Riezzo, che aveva fatto della semplicità e del buon umore le linee guida del vivere cristiano, divenendo punto di riferimento per il quartiere che quel giorno accolse amorevolmente il nuovo arrivato offrendo doni semplici preparati in casa come si faceva in quel tempo.

Il giorno dopo Nicola venne battezzato nella sua chiesa, a due passi dalla sua casa, la parrocchiale intitolata a San Nicola di Mira, dall’arciprete don Angelo Pierri alla presenza degli emozionati padrini Cosimo Giuseppe Longo e Domenica Angela Maci.

Qualcuno dei presenti raccontò che il rito del sacramento battesimale avvenne in un clima semplice ma di profondo raccoglimento ed “il profumo dell’incenso che si spargeva nell’aria sembrava abbracciare quel coro di preghiere che si elevavano fino al cielo”. Presagio di un’esistenza di carità che sarebbe interamente dedicata alla gloria a Dio e vissuta all’insegna della fede autentica.

“Nicola cresce in una famiglia molto unita e dedita al lavoro, fatto sempre con zelo e sempre offerto a Dio”. Così racconta Silvia Quarta Serafino nella sua biografia “Il Servo di Dio mons. Nicola Riezzo arcivescovo. Pastore secondo il cuore di Dio” che traccia un profilo dell’uomo dall’anima mite sempre pronto al servizio evangelico. Un vescovo che amava camminare a piedi portandosi dietro il profumo del suo popolo che lo amava e lo rispettava e che già lo “sentiva santo” anche per quel suo modo estremamente spontaneo di vivere il suo impegno umano e cristiano al servizio degli altri.

Un uomo di Chiesa che ha interpretato, con l’obbedienza, la volontà divina sentendosi, solo e sempre, strumento della provvidenza di Dio come quando il 27 gennaio del 1981, all’età di 77 anni, da arcivescovo emerito, dopo aver accolto da arcivescovo di Otranto, San Giovanni Paolo II, per la prima volta pellegrino in Puglia per conoscere e venerare i martiri idruntini, tornò nella sua amata Squinzano, nella sua parrocchia, svolgendo l’umile servizio di collaboratore dell’arciprete mons. Antonio Caricato. Nella stessa chiesa dove le sue spoglie mortali riposano in un sarcofago dal 2008.

Volutamente non abbiamo ricordato i numerosi incarichi svolti e la meravigliosa molteplicità delle sue opere realizzate durante il suo percorso terreno. Lo faremo a breve con un convegno. Ci faremo portavoce di quell’anima che non è mai invecchiata. Che è rimasta equilibrata e serena come nel suo primo giorno di scuola. Un’anima che ora vibra nel Cielo e che odora di santità.

Il 7 ottobre 2008, dopo tre anni di intenso lavoro svolto dalla Postulazione e dal Tribunale diocesano, presso la chiesa matrice di Squinzano, si è chiuso il processo diocesano sulla vita, le virtù e la fama di santità del Servo di Dio Mons. Nicola Riezzo.

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