Cara Commissaria, ti scrivo: Diego Petrelli interviene a difesa dei diritti dei disabili

a cura della 14 Aprile 2021

Il 43enne di Squinzano, Diego Petrelli, si rivolge alla redazione di Totem, per portare alla luce una questione abbastanza delicata, legata al tema della disabilità, e che lo stesso definisce, nel suo lungo comunicato, "discriminazione di stato",

denunciando pubblicamente "questo atteggiamento discriminatorio e vessatorio del quale, io e tanti altri, siamo vittime". Diego si mette a nudo raccontando al nostro giornale la sua delicata vicenda, riportata anche nella lettera che il 43enne ha inviato all'attuale Commissario Prefettizio Beatrice Mariano, in cui dice: "Illustrissimo Commissario, sono Diego Petrelli e vivo a Squinzano fin dalla nascita. Purtroppo la prima persona che ho visto venendo al mondo è stato un medico al quanto incapace che, trovandosi davanti a quelle che sarebbero potute essere complicanze risolvibili con un intervento relativamente semplice come un cesareo, ha pensato bene di tirarmi e tirarsi via da quell’impasse avvalendosi dell'utilizzo del forcipe, (già all'epoca vietato da diversi anni) cagionandomi delle lesioni permanenti al cervelletto. La mia è una disabilità prevalentemente motoria che mi limita sicuramente nello svolgere gli atti quotidiani della vita ed è solo avvalendomi degli opportuni ausili e dell’aiuto rilevante dei miei genitori (ormai anzianotti) che, seppur in modi "diversi", riesco ad assolvere e soddisfare le mie esigenze. Entrando nel merito di questa mia missiva e del perché mi permetto di irrompere nella Vostra giornata sicuramente piena di impegni, vi informo che mi sto rivolgendo a Voi, dopo essermi rivolto ai sindaci in carica per almeno tre lustri. Vi contatto per avere un aiuto, per quello che vi sarà possibile, informandoVi del fatto che sul territorio comunale persistono delle situazioni di una gravità, a mio modesto avviso, inaudita, di mancati adempimenti di tutte quelle leggi che regolano il tema dei Piani di Abbattimento delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A.).
Ora da semplice cittadino quale mi ritengo, mi rivolgo a Voi, forse, anzi sicuramente, in una modalità poco formale (e me ne scuso!) chiedendoVi di avviare un monitoraggio e, laddove vi siano i presupposti, di intervenire presso quelle realtà particolarmente critiche in merito al mancato rispetto delle normative al quale faccio riferimento (cito solo la legge 18/09 per essere ulteriormente chiaro). Un esempio per tutti è l'ufficio di Poste Italiane fuori legge, etc etc.
Trovo talmente grave la realtà delle tematiche affrontate che un tono formale e/o perentorio sarebbe persino superfluo, poiché la perentorietà è ampiamente rappresentata da tutte quelle situazioni al di fuori di ogni regola che complicano la mia vita (e sarebbe il caso di dire nostra riferendomi a tutti i miei concittadini con disabilità) nel compiere ogni singolo atto da svolgere sul territori comunale. In attesa di un Vostro gradito riscontro alla presente, ringraziandoVi dell'attenzione saluto cordialmente".

Una lettera a cui il Commissario avrebbe risposto, in data 5 gennaio 2021, scrivendo quanto segue: "Egr. Sig Diego Petrelli, tengo a ringraziarla per avermi dato l'opportunità di occuparmi di una problematica fondamentale per il miglioramento della qualità della vita di un'intera comunità, ossia la rimozione delle barriere architettoniche negli spazi collettivi. Il tema dell'accessibilità ai luoghi pubblici, quale diritto alla mobilità, garantito dall'art. 16 della Costituzione, richiede infatti massima considerazione al fine di assicurare il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti e tutte le libertà da parte delle persone portatrici di disabilità. La informo, al riguardo, che in questi giorni, la Giunta dell'Unione dei Comuni del Nord Salento, di cui sono componente, ha inserito all'O.d.g. l'argomento in ordine alla nomina del Disability Manager, professionista esperto che possa guidare le Municipalità aderenti alla predetta Unione nel migliorare le politiche urbane dei rispettivi territori. Le comunico, inoltre, che nei giorni scorsi, è stato già adeguato alla vigente normativa l'accesso all'Ufficio Postale di questo Comune. In ordine alle molteplici criticità da Lei rilevate, assicuro il mio personale impegno a farmene portavoce nelle sedi deputate all'elaborazione degli strumenti di pianificazione locale, tra cui il PUG, tenendo conto che l'obiettivo di rendere un territorio fruibile dalla popolazione nel suo insieme, non è sicuramente perseguibile in tempi brevi e comporta programmi graduali di intervento. Le porgo cordiali saluti".
Una risposta minuziosa sulla quale il giovane disabile, però, ha da ridire, in quanto la stessa non rispecchierebbe nella realtà i fatti esposti dalla Commissaria, alla quale risponde con un nuova lettera datata 13 gennaio 2021, e nella quale si legge: "Trovo davvero lesivo della Vostra preparazione tecnico / professionale l'affermazione "Le comunico che, nei giorni scorsi, è stato già adeguato alla vigente normativa l'accesso all'Ufficio Postale di questo Comune" in quanto tale accesso, da un sopralluogo effettuato dal sottoscritto, intorno alle ore 20:00 del giorno 11/01/21, non garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti
di libertà e di autonomia della persona handicappata [...] (art 1 legge 104/92) confermando una triste e ben nota situazione. Inoltre- continua Petrelli- Vi invito a porre l'attenzione sul fatto che l'accesso al predetto ufficio da parte di Persone con difficoltà di deambulazione, si può effettuare esclusivamente avvalendosi del sistema meccanico comunemente denominato "servo scala" che, essendo stato privato della tastiera che consente il funzionamento, può essere utilizzato esclusivamente nelle ore di operatività del personale, mediante un sistema di chiamata citofonica. La situazione descritta, già di per sé illegale, poiché viene meno il principio di autonomia dei Soggetti in questione, diventa perentoriamente illegale nel momento in cui si prende in considerazione la collocazione dello "sportello" ATM, raggiungibile percorrendo una scalinata".
"Nessuna rilevanza può avere la giustificazione del personale dirigente, che di fronte al mio quesito in merito al perché della rimozione del sistema di azionamento del "servo scala" mi rispose "per evitare atti vandalici durante le ore notturne". Tali fatti costituirebbero già di per sé un’ipotesi di reato e quindi, a mio modesto parere, andrebbe perseguita secondo modalità completamente diverse. In conclusione, non posso esimermi dall'esternare tutto il mio sconforto nella lettura della sua pregiata ma superficiale risposta, e non meno sconfortante resta la totale assenza degli organi di vigilanza di cui Voi o chi per Voi Vi potreste avvalere per il controllo del territorio. Restando a disposizione per un confronto se necessario saluto cordialmente, rammentandoVi che le difficoltà non sminuiscono nell'attesa dei tempi biblici tipici italiani. Cordiali saluti".

Redazione

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