Ci lascia Piero Manni: editore semplice e trasparente, faro della cultura salentina

Un punto di riferimento per tutto il Sud Italia, una ventata di cultura che soffia sul Salento fin dagli anni '80. Questo, e molto altro, è stato per tutti l'editore Piero Manni, fondatore dell'omonima casa editrice, morto ieri a 76 anni.

Una vita dedicata ai libri, alla cultura, alla conoscenza; professore di scuola media, e dei detenuti nelle carceri di Lecce. Nell'84 ha dato vita, insieme alla moglie, alla Manni Editori, che si è distinta per la pubblicazione di saggi, poesie, narrative e saggistiche di politica, e che ha dato ampio spazio, nel corso di tutti questi anni, a grandissimi autori del calibro di Alda Merini. I due, che hanno dato vita alla rivista letteraria militante "L'Immaginazione", hanno puntato sempre su ricerca e sperimentazione, e poco sul commerciale.

Chi l'ha conosciuto, ha parlato di lui come di un uomo profondo, trasparente e semplice, semplice nonostante conoscesse e raccontasse perfettamente della complessità dell'esistenza. Un poliedrico, insomma, che ha saputo coltivare tanti interessi diversi; un uomo che conosceva così bene il suo animo da dire di se stesso:

"Sono uno che ha sempre lavorato seriamente, ma senza prendersi mai sul serio".


Ora il Salento tutto piange un uomo di puro intelletto, che ha saputo fare dei libri e dell'editoria, spazi del cuore in cui respirare cultura, valori e ideali puri.

Ilaria Bracciale

Redattrice

"La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento d’anima."
(Henri Bergson)

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