"Una goccia nel pozzo: speranza e futuro", i Centri Sai incontrano la comunità assaporando il valore dell'interculturalità

di Ilaria Bracciale 18 Maggio 2024

Condivisione, unione, buoni sentimenti e tanta energia positiva. È il risultato della serata di giovedì 16 maggio 2024, fortemente voluta e minuziosamente organizzata dai Centri Sai di Squinzano,

Campi Salentina, San Cassiano, Taurisano, e dai ragazzi del Centro Aperto Polivalente di Squinzano, servizi gestiti dal Consorzio Matrix- Soc. Coop. Sociale "Ad Astra". Un evento, "Una goccia nel pozzo: speranza e futuro", volto a sensibilizzare la comunità sulla realtà del SAI e sui temi della generosità, dell'inclusione e dell'interrelazione, che si è tenuto nel giardino che accoglie i minori stranieri non accompagnati di Squinzano, in via Brindisi. Presenti all'evento numerosi cittadini, il parroco Don Alessandro Scevola e l'amministrazione comunale di Squinzano e Campi. Dopo l'intervento della Legale Rappresentante della Cooperativa, Xenia Maggiulli, di don Alessandro, del Sindaco di Squinzano, Mario Pede, e dell'Assessore Alessandro Conversano del Comune di Campi S.na, i ragazzi hanno salutato i presenti intonando il canto "Heal the World" e ballando sulle note di una vivace musica africana, tra carretti illuminati, fiori, uno stand degustativo e lo spettacolo di una band musicale. La serata è entrata poi nel vivo con la testimonianza di un ospite speciale: Adriano Nuzzo, salentino impegnato nella costruzione di pozzi in Africa e fondatore dell'Associazione "We Africa", nata ormai un decennio fa per operare in Burkina Faso, dove non sono stati costruiti solo pozzi, ma anche una scuola elementare per i bambini dei villaggi vicini. Un uomo che, sostenuto dalla moglie, ha sfidato la lontananza, le difficoltà e la minaccia jihadista, per dedicarsi agli altri, per portare speranza e dare un futuro a popolazioni povere e sfruttate, per aiutare e salvare vite umane con un grande senso di umiltà e altruismo. Il pozzo, quindi, portale fra cielo e terra, luogo mistico e centro nevralgico all'interno delle comunità più antiche, diventa il mezzo e il simbolo della sua missione, portare l'acqua dove non c'è prendendosi cura della vita umana oppressa e maltrattata, di quella parte di mondo dove niente è scontato.

Particolarmente emozionante il momento in cui il pubblico, in religioso silenzio, ha preso visione di un video realizzato da Adriano nel quale scorrevano le immagini di tutto il suo lavoro in terra africana, a cui è seguita la distribuzione a tutti i presenti di matite piantabili, ricordando che "chi si fa dono per gli altri, è un seme che germoglia".
Al termine dell'evento, la consegna a Nuzzo di un assegno con il ricavato della raccolta fondi gestita dai Sai e che sarà devoluto alle popolazioni africane per garantire loro generi alimentari di prima necessità.

Una serata che ha permesso di assaporare la bellezza dell’interculturalità, rinforzando e rinsaldando il legame anche tra i ragazzi accolti nei diversi progetti dislocati sul territorio. Rincontrandosi nello spazio di via Brindisi hanno dato vita a qualcosa di bello, ad una serata speciale che li ha visti cantare, ballare ed interagire con i presenti in uno scambio reciproco e bidirezionale che ci ha fatto ri-conoscere come parte di un unico sistema. Questa è, in fondo, la missione dei centri Sai: sostenere i ragazzi accolti in un percorso di crescita, autonomia e realizzazione personale, intrecciando la propria vita con quella di chi è nato nel territorio che li ospita. Un progetto di coesione sociale e promozione educativa nel quale tutti dovrebbero essere protagonisti e nel quale molti altri hanno ancora bisogno di credere.

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