Addio al compagno Stippelli. Squinzano piange un uomo e un politico di alto profilo

E’ morto Vincenzo Stippelli. Se n’è andato in silenzio, quasi con discrezione, all’età di 95 anni, circondato dall’affetto della sua famiglia.

E' stato per tantissimi anni la figura simbolo del “comunismo squinzanese”. Un uomo d’altri tempi. Tutto d’un pezzo. Un politico puro: una razza ormai estinta. La sua attività politica inizia a Squinzano nel primo dopoguerra insieme ad un gruppo di “compagni” con i quali fondò il Partito Comunista Italiano del quale divenne segretario politico per molti anni. E’ stato, negli anni ’50, tra i protagonisti sindacali dell’occupazione delle Terre dell’Arneo. Nel corso degli anni è stato sempre considerato un punto di riferimento sicuro e affidabile per la sinistra squinzanese. Stippelli ha ricevuto anche incarichi nel PCI provinciale e la sua opera al servizio delle classi operaie e contadine oltre che di sostenitore e diffusore del giornale L’Unità, gli valsero un viaggio-premio a Mosca nel 1972. E’ stato consigliere comunale del PCI dal 1968 al 1983 e dal 1994 al 1998 in rappresentanza del Partito della Rifondazione Comunista. Negli anni 70 raccoglie insieme ad altri compagni i fondi necessari per acquistare e ristrutturare dei locali in via Roma che divennero la sezione del partito e che ancora oggi è sede del Partito Democratico. Insieme a Marcello Strazzeri in quegli anni capeggia un gruppo di giovani che diventeranno la nuova classe dirigente e riesce a portare in Consiglio Comunale lo storico risultato di 7 consiglieri. Ma “Nzinu” non era solo un appassionato politico. Amava la musica classica e, nonostante non avesse una grande cultura scolastica, era un attento cultore di economia.

Vincenzo Stippelli è una di quelle persone che lasciano il segno. Che non si possono dimenticare. Una persona che per la sua affidabilità e correttezza era stimato non solo dagli amici di partito ma anche dagli avversari politici. Personaggi della vecchia Dc, del calibro di Giuseppe Barbano ed Emilio Pulli, seppur contrastando i suoi ideali hanno sempre rispettato, come tutti gli squinzanesi, l’uomo leale ed il politico fedele che era Vincenzo Stippelli.

Se ne va un uomo ma anche un pezzo di storia ed una parte della politica squinzanese che non tornerà mai più. Perché Vincenzo era un combattente vero. Ha sempre lottato per il cambiamento ed anche per una modernità che ha generato non solo riconoscimenti ma anche tante delusioni. Lo ha sempre fatto senza anteporre le proprie ambizioni personali o i propri interessi.

Un uomo saggio, un uomo che non si voltava dall’altra parte quando c’era da affrontare un problema della comunità. Un combattente temprato con forza e coraggio che avrebbe potuto vivere una vita forse più comoda ma che invece ha scelto di stare sempre dalla parte di chi ha più bisogno. Sia un esempio per i giovani che oggi fanno o vorrebbero fare politica.

Ciao compagno Stippelli.

Ilaria Bracciale

Redattrice

"La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento d’anima."
(Henri Bergson)

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