Secondo i dati delle Nazioni Unite l'attacco compiuto dallo Stato Islamico costò la vita a circa 5mila persone, colpevoli di non volersi convertire all'Islam. Le donne e le ragazze furono rapite come bottino di guerra e consegnate ai militanti jihadisti: furono violentate, costrette a sposarsi o vendute nei mercati degli schiavi. Di esse, solamente 900 riuscirono a fuggire. Molte bambine furono vittime di stupri. I ragazzi furono allontanati dalle famiglie e costretti a convertirsi all’Islam.
In seguito agli attacchi dell'Isis, oggi sono circa 300 mila i profughi che hanno perso tutto, ospitati ancora in tendopoli. Il loro appello alla comunità internazionale è di essere ascoltati, affinché il massacro venga riconosciuto come genocidio e i responsabili puniti.
Il 3 agosto non è solo una giornata per ricordare un massacro, ma per chiedere giustizia, far conoscere all'opinione pubblica le violenze subite, mostrare ai sopravvissuti al genocidio la nostra vicinanza.
Arci Lecce si unisce al sit-in di solidarietà promosso dalla “Rete Kurdistan – Lecce”. La manifestazione si svolgerà oggi, giovedì 3 agosto a Lecce, a partire dalle ore 11, in Piazza Sant'Oronzo.