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Squinzano: si accende la focara per Sant'Antonio Abate. Un atto d'amore che si rinnova ogni anno

a cura della 25 Gennaio 2023

Si è concluso da poco uno degli appuntamenti più importanti e attesi dell'inverno salentino, che è alla base della storia culturale, devozionale e popolare della città novolese,

e alla quale anche tanti squinzanesi, nordsalentini, e non solo, si accostano con fede e tradizione, vivendo i "giorni del fuoco" dedicati a Sant'Antonio Abate con grande partecipazione e sentimento.
E' quasi tutto pronto, anche a Squinzano, infatti, per il piccolo falò che riscalderà gli animi squinzanesi, sulla scia di quella che è la più grande, la più conosciuta e la più importante catasta di fascine che arde per celebrare il Santo, abate ed eremita egiziano, Protettore del fuoco e degli animali, e fondatore del monachesimo cristiano, basato su una vita completamete dedicata alla spiritualità.
Intanto la comunità di Squinzano si prepara a celebrare il Triduo in Suo onore, dal 26 al 28 gennaio 2023, alle ore 18.00, con la Santa Messa e la preghiera al Santo, in attesa di domenica 29 gennaio, giornata dedicata alla Festa di Sant'Antonio, durante la quale le Sante Messe si terranno alle ore 08.00, 10.30 e 18.00, con la Benedizione degli Animali, alle ore 12.00, sul sagrato della Chiesa Madre.

Nel pomeriggio, alle ore 19.00, la nostra grande Famiglia parrocchiale, tempo permettendo, si riunirà ai piedi della Chiesa matrice per la Benedizione del Fuoco e l'accensione della focara, emblema e simbolo della devozione nei confronti di Sant'Antonio, in una serata di festa e divertimento allietata dalla musica del gruppo "Quelli della Taranta" e dal tradizionale sorteggio dei premi.
La statua del santo, conservata nella Chiesa di San Giuseppe, risale alla seconda metà del XVIII-XIX secolo ed è realizzata in legno e cartapesta modellata, gessata e dipinta. Il Padre dei Monaci, dall'austero volto contornato dalla lunga barba bianca, veste una tunica bianca e un saio marrone; con la mano sinistra sostiene il libro delle Lettere sul quale arde un fuoco, omologo al fuoco dell'inferno, e con la destra si appoggia al consueto bastone a forma di Tau provvisto di campanella per scacciare il maligno. Ai piedi semplici calzari e sul capo una doppia corona.

Redazione

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