Sicurezza, immigrazione, accoglienza, giustizia: il punto di vista di Salvatore Sisinni

a cura della 25 Aprile 2021

"Non sono un leghista né lo sono mai stato. Mi faceva quasi paura il fondatore della Lega “lumbard” quando pretendeva di staccarsi dall’Italia, definiva la Capitale d’Italia “Roma ladrona” e, per esaltare al massimo i suoi seguaci usava un’espressione rozza, maschilista e anche volgare.

E la diceva non quando si trovava al bar con i classici “quattro amici” ma quando era su un palco, durante un comizio, sotto i riflettori. Poi venne Salvini, un uomo vivace, irrequieto, populista che capì subito che non doveva offendere – politicamente – i meridionali, i terroni, ma anzi li doveva coinvolgere nell’azione politica se voleva aumentare i consensi e trasformare la Lega da Movimento a Partito. E non tardò ad avere successo la sua linea politica. Soprattutto quando si impegnò a sostenere la tesi che l’immigrazione non doveva essere indiscriminata ma regolamentata.
Avevano diritto all’accoglienza coloro che fuggivano dalla guerra e dalla fame e non dalle patrie galere; chi arrivava nel nostro Paese clandestinamente affidandosi a scafisti senza scrupoli ma con tutte le carte in regole (anche quelle identificative). Intanto si allunga la lista nera dei migranti che muoiono nelle acque agitate del Mediterraneo. Di chi la colpa? E l’Unione Europea sta a guardare.


Il giornale “la Repubblica” del 4 aprile scorso ha titolato, in seconda pagina: “Strage nel silenzio. Gli Sos dei migranti ignorati per 24 ore”. Due barconi, carichi di esseri umani disperati, in cerca di una vita migliore sono affondati. E nessuno è intervenuto in soccorso. Ovviamente simili episodi, drammatici, danno la possibilità a Salvini di dichiarare: “Morti sulla coscienza dei buonisti”.
E il Pd gli risponde chiamandolo “sciacallo”. Non voglio prendere le sue difese ma se quei migranti hanno fatto quella fine, la responsabilità deve averla qualcuno! Ma tutti si defilano. Purtroppo. E, puntualmente, il nostro eurodeputato Davide Sassoli, presidente del Parlamento europeo dichiara: “Serve il via libera ad accoglienza e corridoi umanitari”. Parole di circostanza, perché del fatto tra una settimana ci si dimenticherà. Il “via libera” chi lo dovrebbe dare? Sempre loro che stanno al comando, a Strasburgo e a Bruxelles. Credo.

Mi piacque Salvini anche per il suo impegno affinché la difesa della propria persona o dei familiari e anche dei propri beni fosse sempre legittima. Chi si trovi un ladro in casa non può valutare, nel difendersi, se è armato o meno, se è in possesso di una pistola giocattolo o di quella vera; per cui dovrebbe essere assolto subito e non indagato né tanto meno processato. Molto efficace fu la sua espressione, trasmessa in tutti i telegiornali e riportata su tutti i giornali il giorno dopo: (cito a memoria) “Se uno viene in casa a rubare, sappia che entra in piedi e potrebbe uscirne in posizione orizzontale”. Premesso tutto ciò, dal quale si evince che finalmente non ho mai votato per lui, ma non trovo giusto che sia stato mandato a giudizio a Palermo per “sequestro di persona”, per la nota vicenda “Open Arms”, la nave che per alcuni giorni non potette sbarcare sulle coste italiane.
Non sono un esperto di Diritto internazionale ma non credo che quello sia stato un vero e proprio sequestro. Infatti, in Italia abbiamo conosciuto, purtroppo, la stagione nera dei sequestri. Allora i sequestratori non si conoscevano e i sequestrati venivano tenuti lontani e nascosti per mesi e anche qualche anno, per poi essere rilasciati, spesso, dopo il pagamento di un salatissimo riscatto. La vicenda Open Arms non ha avuto queste caratteristiche: si è svolta sotto la luce del sole. E poi, non capisco perché ora venga processato solo lui. L’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, il prof. Giuseppe Conte, non sapeva nulla? Non credo; il fatto fu reso noto subito, pubblicizzato lo​ stesso giorno in cui avvenne, su tutti i telegiornali e il giorno dopo su tutti i quotidiani.
Quindi, non poteva non sapere, per cui, anche se non era stato informato da Salvini precedentemente, se non era d’accordo su quel provvedimento il giorno dopo doveva revocarlo, vale a dire dissequestrare la nave e farla approdare in un porto delle nostre coste. Invece non fece nulla.
Ne deriva, secondo la comune logica, che era d’accordo, cioè condivideva il drastico provvedimento preso dal Ministro dell’Interno.

Per concludere, non vedo perché, in merito alla vicenda Open Arms, ora debba sedere sul banco degli imputati solo Matteo Salvini. Comunque, ritengo che, alla fine, questo processo si concluderà con l’assoluzione di Salvini (il suo avvocato, Giulia Bongiorno, ha tirato fuori dai guai un’altra personalità politica, e da accuse ben più pesanti), che gli frutterà non poco, nel senso che i consensi elettorali, anziché diminuire, aumenteranno. In ogni caso, come si suol dire, “chi vivrà vedrà”.

Redazione

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