“Passo dopo passo...verso la meta”, in un'intervista si ripercorrono i punti salienti del libro

Domani, lunedì 23 dicembre 2019, alle ore 18.30, la Sala Consiliare del comune di Squinzano, accoglierà la presentazione ufficiale del libro di Maria Antonietta Pezzuto, dal titolo “Passo dopo passo… verso la meta”, edito da Edizioni Esperidi.

Porgeranno il saluto il sindaco Gianni Marra e l'assessore delegata Eleanna Bello. Interverranno Emilio Filieri, docente di Letteratura Italiana presso l’Università degli Studi di Bari, IIaria Negro, docente di Lettere moderne, Antonio Carluccio, cultore di Storia locale, Claudio Martino, editore. Impreziosiranno la serata le incursioni canore di Nicola Invidia e le letture drammatizzate curate dagli allievi della Compagnia Teatrale Ghefiura (Morgana Serratì, Matilde Tondi, Simone Politi) guidati dalla maestra Mariluce Vespucci.

Il libro racconta la storia della piccola Arianna che sta per iniziare l’ultimo anno di scuola primaria. Personaggio protagonista della storia, incarna il modello di alunna ideale, semplice, che ha interiorizzato le regole, che rispetta tutti, che sorride alla vita con fiducia e ottimismo. Nel breve lasso di tempo che intercorre tra il risveglio e l’arrivo a scuola, ci rende partecipi della sua vita familiare e della vita del paese, che si anima dopo le vacanze. Con un linguaggio denso di puro affetto e ammirazione, descrive le bellezze genuine e selvagge della terra salentina: il mare, gli odori, i sapori e i colori impareggiabili; riesce a mettere a nudo anche la dolorosa realtà dell’inquinamento e dell’abbandono, per via delle fughe di cervelli, dei mestieri di un tempo andato che, una volta scomparsi, hanno lasciato una generazione orfana di valori e di calore umano. Soprattutto, rivive i momenti scolastici importanti degli anni precedenti. Ogni personaggio e ambiente viene descritto con le proprie caratteristiche, toccando temi scottanti come la gelosia e la rivalità, l’alimentazione corretta, il bullismo, la diversità, l’accoglienza, il senso del dovere, il rispetto. Arianna si accinge a lasciare tutto questo universo che è la scuola, oggetto prediletto dei suoi interessi, ma il cammino “passo dopo passo” la condurrà al distacco con dolcezza e con straordinaria maturità.

L’autrice, Antonietta Pezzuto, originaria di Squinzano, classe 1955, è un’insegnante in pensione dal 2018. Ha svolto l’attività d’insegnamento per 43 anni, prima nella scuola dell’infanzia, poi in quella primaria. Ha assunto vari incarichi, da funzione strumentale addetta alla valutazione e al sostegno dei docenti, a responsabile, per un certo tempo, del giornale scolastico del Comprensivo, a tutor interno in vari progetti PON/POR di recupero/potenziamento di abilità linguistiche e di sviluppo delle eccellenze. È durante i percorsi per l’ampliamento dell’Offerta Formativa che nasce in lei la voglia di coniugare la sua antica passione ad un bisogno primario generazionale, poiché si rende conto della reale necessità, per tutti gli alunni, di parlare e scrivere liberamente i propri pensieri. Le sue parole al riguardo: «Al di là di condizioni sociali e di età, oggi i ragazzi sono tutti figli di un processo epocale tecnologico perverso e arido che, se da una parte ha aperto realtà virtuali fino a ieri irraggiungibili fisicamente e impensabili, dall’altra ha ristretto, impoverendoli, gli orizzonti espressivo-comunicativi, lanciando l’allarme di dare un ampio respiro alla lingua parlata e scritta, recuperandone il valore».

Per conoscerla meglio, pubblichiamo l'intervista ad opera della stessa autrice del libro all’amica Ilaria Negro, docente, facendosi raccontare attraverso le sue parole.

1) Sei stata la prima persona alla quale ho fatto leggere il mio manoscritto. Cosa ne pensi?

Il libro è uno straordinario contenitore di tantissimi argomenti che si sviluppano intorno alla figura di Arianna; il mondo della scuola primaria, nucleo essenziale della formazione della persona, è descritto con minuziosa attenzione e permette al lettore di avere uno sguardo di ampio respiro sul tema. È un coinvolgente amarcord per tutti coloro che sicuramente riusciranno a rievocare uno dei periodi più belli della propria vita”.

2) Qual è la tematica che ti ha toccato maggiormente?
La protagonista, Arianna, è una piccola donna in erba; ha una curiosità insaziabile, un'intelligenza vivace ed una sensibilità profondissima. Questa bambina possiede una maturità di gran lunga superiore ai suoi anni ma soprattutto rivendica per sé il diritto di essere indipendente perché sa cosa vuole e chi diventare”.

3) La storia narrata ha continui agganci al sociale. Secondo te è importante che la scuola valorizzi il territorio in cui opera e ne coltivi le tradizioni?
Moltissimo. Si parla spesso dell'importanza della nostra identità non solo a livello nazionale ma anche e soprattutto sul piano delle tradizioni popolari che condizionano tantissimo il nostro modo di percepire una realtà storica alla quale siamo debitori. Arianna vive in un contesto dove l'identità familiare è indissolubilmente legata alla valorizzazione di un patrimonio di tradizioni che si tramandano, di cui peraltro la bambina è orgogliosissima. Io ho letto tutto d'un fiato la tua storia e mi sono commossa proprio per questo...mi sono identificata in quella bambina spensierata, figlia di una famiglia di sani principi nella quale ho avuto la fortuna di crescere, Mi hai fatto sentire il profumo dei pomodori maturati al sole di luglio, delle friselle profumate che sfornava mia nonna insieme a meravigliosi pezzi di pane casereccio, a fiumi di vino che ho pigiato insieme a mio nonno fino a poco prima che ci lasciasse. La scuola, favorendo questo processo di recupero e continuità, permette alla nostra memoria storica di sopravvivere e di essere tutelata”.

 

4)Quanto incidono nella storia le strategie didattiche utilizzate dalla maestra?
Il ruolo della maestra è determinante nel racconto perché la sua figura esercita un ascendente fortissimo nei confronti sia della protagonista che sugli altri compagni di classe. Naturalmente ogni bambino ha una sua storia personale, un suo vissuto familiare e una percezione soggettiva e personale dell'insegnante, cui spetta la gravosa responsabilità di forgiare le menti ed il carattere dei suoi alunni rispettandone al contempo le inclinazioni e il temperamento. Molto efficaci le strategie mirate all’alfabetizzazione emozionale. Tuttavia l'esperienza pluridecennale ha consegnato alla maestra un corposo bagaglio di vita che è prima di tutto di carattere educativo; intervenendo con amorevole comprensione materna ma altrettanta autorevolezza, la maestra sa gestire egregiamente tutte quelle criticità che sono di natura familiare, sociale ed ambientale senza mai scalzare il ruolo preminente ed insostituibile dei genitori di cui è spesso consigliera, psicologa e confidente”.

 

5) Da docente di scuola secondaria, che valore dai al racconto "Passo dopo passo verso la mèta" visto che narra di alunni di scuola primaria?
“La mia personale esperienza mi porta spesso a confrontarmi con ragazzi adolescenti che hanno problematiche naturalmente diverse ma che frequentemente affondano le radici nel loro non lontano passato di bambini. È fondamentale individuare nei loro atteggiamenti, prima ancora che nella preparazione, la base educativa su cui è stata costruita la loro identità di persone quasi adulte. La scuola primaria svolge da sempre un ruolo importantissimo preparando le nuove generazioni, assumendosi l'onore e l'onere di consegnare alla società gli uomini e le donne di domani che saranno lo specchio di ciò che è stato loro insegnato”.

 

6) Ti senti di consigliarlo, il libro? Perché?
“Non mi sento di rinchiudere questo libro entro i limiti di un genere letterario dedicato solo ad un pubblico di insegnanti; vorrei invece che fosse considerato per questo che è: una piacevolissima opera narrativa, frutto dell'esperienza diretta della sua autrice.
Ognuno di noi, approcciandosi alla lettura, non faticherà a riconoscerle un grandissimo valore morale, pedagogico, valido a qualsiasi età, ceto sociale e cultura”
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Ilaria Bracciale

Redattrice

"La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento d’anima."
(Henri Bergson)

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