Un giovane squinzanese, poco più che diciottenne all'epoca dei fatti, commise la leggerezza di appropriarsi del portafoglio di un ragazzo appena conosciuto e che aveva lasciato su una panchina di una piazza di Rimini su cui erano seduti insieme.
Il contenuto del portafoglio venne poi diviso tra il nostro concittadino e un altro suo amico.
Tuttavia, la vittima, accortosi dopo poco del furto subito, ha prontamente avvisato le forze dell'ordine che si sono subito messe sulle tracce dei due rei.
Il giorno seguente, i Carabinieri di Rimini di sono recati sul posto di lavoro dei due amici accusati di furto che in un primo momento hanno negato ogni addebito per poi recarsi in caserma, scusarsi e confessare non prima di avere restituito la refurtiva alla persona offesa.
Ne è nato un procedimento penale che è sfociato nella sentenza di primo grado del Tribunale di Rimini che condannava il nostro concittadino alla pena di mesi 6 di reclusione e 200 euro di multa per furto aggravato dall'avere agito con destrezza ex art. 110, 624 e 625 n.4 codice penale (l'aggravante è stata ritenuta equivalente alle attenuanti generiche).
In secondo grado è subentrato l'Avvocato Mario Pede (il nostro Sindaco) che, nell'atto di appello, ha insistito per l'esclusione dell'aggravante per non avere compiuto alcuna condotta elusiva della sorveglianza della vittima e inoltre chiedeva l'applicazione della speciale tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p.
Infatti, lo squinzanese ha collaborato ammettendo il reato e partecipato alle ricerche del portafoglio, oltre ad avere restituito il maltolto (ed era anche incensurato).
La Corte di Appello, lo scorso 17 ottobre, ha accolto le motivazioni della difesa escludendo l'aggravante e assolvendo l'imputato per speciale tenuità del fatto.
Una buona notizia per il nostro concittadino che non avrà conseguenze penali a causa di una bravata tardoadolescenziale.