Stampa questa pagina

"Ma che razza di famiglia!", appuntamento questa sera con la Compagnia Teatrale Ghefiura

di 11 Settembre 2020

E' per oggi, venerdì 11 settembre 2020, l'appuntamento con la Compagnia Teatrale "Ghefiura", che salirà sul palco dell'Oratorio 'Don Nicola Leone' a Squinzano, per presentare al pubblico "Ma che razza di famiglia".

Alle ore 20, la Compagnia, nata diciotto anni fa per trasmettere contenuti e messaggi educativi ed edificanti, condividere emozioni e sensazioni, creare momenti di incontro, scambio culturale e confronto, e il cui nome significa "ponte", porterà in scena la brillante commedia in due atti di Alessandro Garofalo tratto dal film francese 'Non sposate le mie figlie', dopo il debutto a febbraio scorso al Teatro Olmi di Latiano; la commedia, che sarà replicata il prossimo 18 settembre, racconta la storia di una famiglia salentina di stampo tradizionalista, che si ritrova a dover accettare controvoglia il matrimonio delle figlie, quattro femmine che sposeranno rispettivamente un ebreo, un cinese, un musulmano e un uomo di colore. Sarà proprio quest'ultima unione a creare le maggiori tensioni, sia nella famiglia della ragazza italiana, che in quella del ragazzo etiope, le quali si alleeranno per ostacolare con tutte le loro forze il matrimonio dei due. Una commedia che vuole essere un'opera di 'mediazione sociale' e, soprattutto, lanciare messaggi volti a sottolineare, rimarcare e diffondere i concetti di accoglienza, integrazione e accettazione del diverso, come dimostra la presenza all'interno della Compagnia di persone, anche alle prime armi in questo campo, provenienti da altre nazioni, "diverse" per cultura, religione e colore della pelle, che non faranno altro che arricchire e impreziosire il piccolo mondo di 'Ghefiura', con performance e una presenza scenica che renderanno più veritiera ed incisiva la bellezza di relazionarsi andando oltre ai colori della pelle e ad una stupida inutile idea di razzismo.

Ilaria Bracciale

Redattrice

"La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento d’anima."
(Henri Bergson)