"Giornata del Dialetto", la lingua del cuore. La Pro Loco promuove 'Cuntame nu cuntu'

La lingua locale è sicuramente una delle peculiarità di una comunità, soprattutto il dialetto, che cementa il senso di appartenenza, la condivisione di un luogo e di un sapere, il riconoscersi e il ‘sentirsi a casa’.

Il proprio tratto distintivo, un patrimonio personale che nessuno può toccarci, insultarci, trascurare. E' per questo che nell'elenco dei festeggiamenti per l’Autonomia di ogni città, è stata inserita dieci anni fa la “Giornata Nazionale del Dialetto” che ricorre ogni 17 gennaio, e che è giunta per l'appunto alla sua decima edizione. Un'iniziativa di UNPLI che ha lo scopo di promuovere e custodire i dialetti e le lingue locali di cui è ricco il territorio nazionale, utilizzati soprattutto nei contesti di familiarità, tra parenti, amici e in situazioni informali, come segno d'appartenenza comunitaria, valore identitario, espressione di un popolo. Un'iniziativa sposata ogni anno da biblioteche, scuole, università, centri di lettura ed enti simili, che invita a creare spazi e manifestazioni che ricordino l’importanza del nostro dialetto e tutelino la lingua locale. Anche Pro Loco Squinzano naturalmente aderisce alla Giornata del Dialetto che anche quest'anno, causa Covid, non potrà essere celebrata nella forma pubblica in cui eravamo abituati a celebrarla, ma troverà ampio spazio sui canali social svolgendosi in via telematica. L'Associazione locale invita tutti, perciò, nella giornata del 17 gennaio 2022, a salvare la lingua locale leggendo e scrivendo in dialetto nella scuole, nelle associazioni o nelle case, commentando anche in dialetto sulla pagina Facebook della Pro Loco, e partecipando all'iniziativa "Cuntame nu cuntu" inviando un video, una foto, un disegno o un testo all'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Lunedì 17 gennaio tutto il materiale pervenuto sarà pubblicato sui canali social di Pro Loco. Un'iniziativa speciale a favore dei dialetti, quindi, lingue eterne che emozionano, che avvicinano, lingue più vive di ogni lingua nazionale, lingue dell'intimità, del sentimento, dell'appartenenza, della tradizione, della saggezza e del sapere trasmessoci dai propri antenati. "Il dialetto non si sceglie, si parla d'istinto", diceva Cesare Pavese, riconoscendo nel dialetto la vera e propria anima di un popolo.

 

 

Ilaria Bracciale

Redattrice

"La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento d’anima."
(Henri Bergson)

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