Francesca Pellegrino al World Bodypainting Festival: "con il mio lavoro ho rappresentato il Covid-19"

Ph. di Giuseppe Bello Roma Ph. di Giuseppe Bello Roma

"Arte, creatività, talento, passione, ‘tanto trucco e poche parole’: questi gli ingredienti principali di una carriera di successo e di tante soddisfazioni".

Avevamo concluso così un vecchio articolo dedicato alla squinzanese Francesca Pellegrino, 36 anni, in occasione della conquista del 6° posto al “World Bodypainting Festival”, un evento a livello mondiale che si svolge a Klagenfurt in Austria, dove lei rappresentò l'Italia dipingendo un corpo femminile sulla base del tema “Lo zoo Galattico”.
Oggi si torna a parlare di lei in occasione del World Bodypainting Festival, l'evento più colorato dell'estate, nato nel 1998, con artisti provenienti da ogni parte del mondo e che racchiude in sè arte, stile e talento. Otto premi online (Campionati del mondo, premi speciali e premi amatoriali), per questa edizione COV 2021, che ha scelto appunto il Covid-19 come tema d'attualità da rappresentare sulla pelle di modelle e modelli che hanno prestato il loro corpo per ore ai tanti artisti che hanno preso parte all'evento mondiale. "Ho partecipato con la maglia italiana- dice Francesca Pellegrino- nella categoria Amateur Award Brush/Sponge, in diretta dallo studio fotografico del grande Giuseppe Bello Roma, con la mia super modella Naomi Miglietta. In un periodo in cui siamo stati costretti a stare lontani gli uni dagli altri, ho scelto di rappresentare con il mio lavoro il Covid 19. La comparsa del virus ha portato con sè diverse problematiche e altrettanti effetti, come l’isolamento sociale, la reclusione in casa e il peso dell’incertezza generale, che hanno colpito duramente il nostro equilibrio mentale. Ogni aspetto della vita quotidiana è cambiato: relazioni sociali, lavoro, arte, divertimento e tutto ciò che prima era considerato normale ne ha risentito. Anche partecipare a questo contest on line denota quanto tutto sia profondamente diverso. Il Covid- continua Francesca- considerato "il mostro", ha manovrato l’uomo incutendo timore anche nel compiere i gesti più comuni. Siamo stati costretti a vivere per tanti mesi in casa senza poter uscire: isolati come fossimo chiusi in una bolla. Ora con la comparsa del vaccino, l’uomo sembra avere un'arma in più, una maggiore possibilità di essere immune e tornare a fare le cose che prima ci rendevano felici senza saperlo...come mangiare un gelato".
Pensiero assolutamente condivisibile, quello dell'artista squinzanese, che ancora una volta espone al mondo un'arte, una manualità e una capacità d'interpretazione, davanti alla quale non si può restare indifferenti.

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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