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Fefè De Giorgi: il "ragazzo d'oro", orgoglio degli squinzanesi

di Salvatore Sisinni 21 Settembre 2021

Nel nostro Paese che un noto personaggio politico, allora all’apice del successo, definì “normale” – e che a me tanto normale non sembra -, dedicandogli la prima di copertina di un suo libro, le false notizie (fake news) abbondano,

le cattive - purtroppo imperversano e – ahinoi! – le buone scarseggiano. Nel mio paese, poi, Squinzano, un tempo famoso per il vino e per la banda dei maestri Ernesto e Gennaro Abbate, da un po’ di anni a questa parte, si parla di infiltrazioni mafiose o di malavita in genere. E si condanna la Comunità a restare senza sindaco per uno, due o forse tre anni, guidato da professionisti rispettabili, i Commissari prefettizi. Ma è giusto, anche se lo prevede la legge e lo consente la Carta costituzionale? Io, che non sono un giurista, dico di no. Ma quel che dico io non conta. Tornando alla qualifica delle varie notizie che circolano, finalmente una buona – e direi ottima – riguarda il mio paese: l’Italia della pallavolo ha vinto il campionato europeo contro la Slovenia, sotto la guida dell’allenatore Ferdinando De Giorgi, già campione del mondo da giocatore nel 1990, 1994 e 1998. Che ci sia un’inversione di rotta per quanto riguarda la credibilità, la serietà e l’onestà dei cittadini che vi abitano, soprattutto di quelli che vi sono nati, cresciuti e vi hanno lavorato una vita? A tale vittoria, giustamente, il prestigioso Corriere della sera ha dedicato quasi una pagina intera. Io, ora, scrivo per esprimere il mio plauso a tutta la squadra e anche all’allenatore di essa, Ferdinando De Giorgi, squinzanese purosangue. Molto lusinghiero quello che ha scritto il Corriere del 20 settembre scorso, nell’apposita rubrica dedicata allo Sport: “Aveva promesso [l’allenatore De Giorgi] un’Italia umile ma da battaglia e, soprattutto, orgogliosa della tradizione che rappresenta. Aveva parlato di un viaggio da condurre a fari spenti, badando al passo dopo passo”. Ecco, l’umiltà di Fefè è stata ampiamente premiata, per cui io, non da sportivo ma da semplice suo concittadino, congratulandomi con lui e gli altri pallavolisti, dico: Chapeau!, allenatore De Giorgi e compagni e ad maiora, per aver dato onore all’Italia e anche al mio paese, dove De Giorgi è nato, cresciuto, ha studiato e operato. Naturalmente estendo il mio plauso ai suoi genitori. Non capita tutti i giorni un fatto del genere. Senza dire che per noi squinzanesi, a “tutto tondo” come lui, balzare agli onori della cronaca, non nera, è motivo di grande soddisfazione. Viva la Nazionale di pallavolo maschile, viva l’allenato Fefè De Giorgi e viva anche Squinzano, suo paese natale.