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Eccellenze squinzanesi: risorge lo "Stabilimento Folonari" grazie alla neo dottoressa Alexia Giannone

a cura della 26 Luglio 2022

"A te che mi hai insegnato ad essere forte, ad affrontare la vita a testa alta senza mai perdere l'occasione di sorridere. A te che nonostante ogni luogo, ogni tempo, ogni spazio, continui ad essere. A te, papà".

E' il pensiero che Alexia Giannone, classe 1995, squinzanese, scrive sulla sua tesi di laurea che oggi la porta a raggiungere un grandissimo e lodevole traguardo, e che la stessa dedica al padre, il concittadino Salvatore Giannone, scomparso quasi un anno fa a causa di una grave malattia. Un traguardo che ha visto Alexia conseguire, venerdì 22 luglio, la Laurea Magistrale a ciclo unico presso la Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi della Basilicata con sede Matera, con la votazione 110 su 110 con menzione di Lode. Nella Tesi, Alexia, ha parlato di Squinzano, della sua città, concentrandosi sulla storia di uno dei più antichi e storici edifici squinzanesi, uno dei più grandi stabilimenti vinicoli di Squinzano fino agli anni '50 del XX secolo: lo stabilimento vinicolo Fratelli Folonari, situato tra via Mater Grazie e via Francesco Ferruccio, come si legge dallo stesso titolo della tesi, incentrata sul recupero e la valorizzazione dei siti industriali dismessi: "Identità ed interpretazione dei luoghi industriali dismessi in Puglia: conoscenza, recupero e valorizzazione dello stabilimento vinicolo F.lli Folonari in Squinzano".

Partendo dalla storia vitivinicola di Squinzano, nel suo eccellente lavoro Alexia ha ripercorso i punti fondamentali della cultura, dell'economia, dell'organizzazione e della tradizione vitivinicola squinzanese considerata la prima in tutta la Puglia. La neo dottoressa ha effettuato una profonda e accurata analisi delle strutture, dei materiali e dello stato attuale dell'immobile con il progetto di recupero, valorizzazione ed integrazione di nuovi spazi per nuove destinazioni d'uso. Il progetto mira a riattivare una struttura industriale che da 'vuoto urbano' diventa luogo di attrazione, aggregazione e riscatto sociale. L'area industriale, attraverso la ridefinizione di nuovi spazi, diventa un nuovo polo di attrazione a sostegno della collettività, mantenendo sempre uno stretto legame con la memoria storica del luogo.
"Ho scelto questa facoltà - ci racconta Alexia - per due motivi fondamentali: il primo è che il contesto in cui si colloca l'università è quello ideale per intraprendere un percorso di architettura; il secondo motivo è che, nonostante si tratti di una piccola realtà universitaria, consente di acquisire tutte le competenze necessarie per entrare a far parte del mondo del lavoro, oltre ad offrire numerose opportunità di studio all'estero (a cui ho anche partecipato).
La mia ispirazione è quella di operare nel campo della conservazione e della salvaguardia del patrimonio salentino, riattivando e ricostruendo sia la parte 'materiale' (architettura, paesaggi, ambiente, patrimonio architettonico, paesaggistico, tecnologico) che quella 'immateriale' (materiali, tradizioni, tecniche, sensibilizzazione della cultura dell'industria) con l'obiettivo di sfruttare le risorse esistenti come forma di investimento e valorizzazione del luogo. Oltre a tutta la mia famiglia e a chi mi è stato vicino in questo percorso, ringrazio infine i miei relatori A. Guida, A. Monte e la correlatrice G. Bernardo".

Redazione

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