Ciao Pino "Archimede Buono", titolare per sempre nella squadra dei tuoi amici

Chi cerca nei ricordi il volto di Pino Buono non può che ricordarselo sorridente. Era quello il suo biglietto da visita, la sua carta di identità: il suo viso allegro e vivace che sprigionava allegria, simpatia, generosità, sincerità.

Pino era un “buono” davvero, nel nome e nei fatti. Disponibile con gli amici e dedito alla famiglia, amato da tutti perché a tutti aveva regalato qualcosa. Perché lui da dare aveva davvero tanto. Sapeva ascoltare e venirti incontro, ma soprattutto sapeva risolvere ogni problema di natura tecnica. Le sue esperienze lavorative lo avevano fatto diventare un vero Archimede, un tecnico per il quale nulla o quasi era impossibile realizzare. Aveva lavorato per tantissimi anni presso l’Augusta di Brindisi fino al 2003, ma di pensionarsi non voleva proprio saperne. Una volta mi confidò: “non so immaginarmi senza un lavoro, ho sempre lavorato. Per me il lavoro è tutto, insieme alla mia famiglia”. E così aveva continuato a lavorare presso tante ditte appaltatrici dimostrando sempre di essere uno dei più bravi, dei più capaci e dei più disponibili. Poi le sue condizioni di salute hanno  dapprima frenato l’eruzione di quel vulcano “buono”,  poi lo hanno spento definitivamente. Sono tanti i ricordi che mi porterò dentro per sempre. Le nostre partite al calcio nel campetto del convento Santa Maria delle Grazie, le cene “tra maschi” in casa di amici a Casalabate, ma soprattutto il teatro. Perché Pino era un ottimo scenografo e scenotecnico. Progettava e realizzava le scene per il teatro della parrocchia Santa Maria delle Grazie. Memorabili i lampi e i tuoni della “Passione di Cristo”, effetti speciali creati da lui con grande maestria e abilità, le carrucole, le leve che erano per lui macchine semplici da realizzare e adattare alle esigenze del regista.

Totem ha voluto pubblicare questa foto che ti ritrae con tutti gli amici, una grande squadra della quale farai sempre parte, e che ora si stringe intorno ai tuoi familiari, l’adorata moglie Rosa, i figli, Claudia, Federica e Mino, i nipoti Rebecca e Francesco che continueranno ad amarti per sempre. Ti salutano tutti, Pino, in questo giorno triste. Tu magari facci rintuonare nelle orecchie il tuo squillo, la tua voce unica e inimitabile dalla quale mai è uscita una parola fuori posto, un disappunto, un rimprovero.

Ciao Pino, piccolo Archimede “Buono”.

Roberto Schipa

Giornalista Pubblicista

"È la stampa bellezza, la stampa e tu non ci puoi far niente, niente".
(Dal Film L’ultima minaccia - New York 1952)

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