Alluvione Emilia Romagna: lo squinzanese Giorgio Tramacere tra i primi Vigili del Fuoco a soccorrere la popolazione

a cura della 20 Maggio 2023

Sono state e continuano ad essere ore molto intense in Emilia Romagna, devastata da ondate di pioggia eccezionali per intensità e durata;

tragiche inondazioni che hanno provocato danni ingenti, almeno 15 morti e migliaia di persone sfollate. Un dramma per l'intera Regione, che ha mosso la macchina solidale con aiuti da parte di intere squadre di Vigili del Fuoco provenienti da tanti parti d'Italia, perfino da Squinzano. Tra i primi a partire per prestare assistenza alle vittime della calamità alluvionale, c'è infatti il VDF squinzanese Giorgio Tramcere, in servizio al Comando di Milano e partito con la Sezione Fluviale Lombardia.
"Sono stati 4 giorni intensi - ci scrive in un comunicato - senza mai dormire e soprattutto senza mai fermarsi. L'indomita voglia di aiutare la popolazione bisognosa ha vinto sulla stanchezza. Al nostro arrivo abbiamo trovato una situazione disastrosa, gente sui balconi, ai piani alti, che attendeva il nostro arrivo per essere recuperata e portata nel centro di accoglienza sfollati. La pioggia che cadeva incessantemente ha rallentato i recuperi ma certamente non ci ha impedito di fare quello per cui eravamo stati chiamati. Tutti i piani terra e buona parte dei primi piani delle abitazioni sono andati distrutti. La gente è terrorizzata ogni qualvolta cadono due gocce perchè in loro ritornano in mente le immagini di quei momenti tragici".
"Adesso gli emiliani dovranno rimboccarsi le maniche e soprattutto trovare la forza di ricominciare, anche se è plausibile il loro sconforto, vedendo tanta distruzione. Dopo 4 giorni si ritorna al proprio comando, fieri di aver fatto il proprio lavoro e aver dato una speranza a coloro che hanno perso tutto. La cosa che piú rimane impressa è la riconoscenza della popolazione che ieri sera ha trovato il tempo di raggiungere la nostra base in loco e dimostrarci il loro affetto con la loro presenza e i loro abbracci sinceri. Mi porterò per sempre dentro l'attimo in cui, in un recupero, mi è stata messo in braccio un piccolo fagottino dagli occhi vispi che, assieme ai suoi familiari, abbiamo recuperato e portato in salvo" - conclude lo squinzanese che, come tantissimi altri colleghi, ha sempre un pò il ruolo di "Supereroe" in situazioni come questa, salvando vite umane e regalando speranza anche dove tutto intorno c'è solo distruzione e disperazione. 

Redazione

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