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Addio a Paolo Serio: “Vi lascio il mio libro scritto per voi”

di 03 Settembre 2018

Quando una giovane vita si spezza ci sono sempre tante ragioni per ricordare chi ci ha lasciato prematuramente e tante virtù dello scomparso ci ritornano alla mente rischiando spesso, nel ricordarlo, di cadere nei luoghi comuni.

Con Paolo non c’è questo rischio. Anzi. Semmai c’è il rischio di non raccontare pienamente chi era e come ha vissuto e quale ferite e vuoti lascerà la sua morte. Paolo era un vulcano. Un vulcano buono. Un vulcano dotato di forza, volontà, altruismo, tenacia, intelligenza e bontà. Doti e virtù che solo nelle persone speciali possono essere racchiuse tutte insieme. Paolo, a 46 anni, lascia la moglie Lory e due figli maschi, Davide e Riccardo. Una famiglia perfetta. Una famiglia da far invidia a tutti. Lui uno sportivo nato e lei una moglie amorevole che esaudiva tutti i desideri del suo amato. E di desideri e sogni Paolo ne aveva tantissimi. E sempre era riuscito a farli diventare realtà. Primo tra tutti il calcio e l’amore per il suo Lecce che seguiva sin da bambino anche in trasferta fino a farlo divenire amico di tantissimi calciatori che hanno indossato la maglia giallorossa nell’era dei vari presidenti a partire da quella di Jurlano fino all’attuale di Sticchi Damiani e che dall'una di questa notte lo hanno raggiunto per rendergli l'estremo saluto. Perché Paolo non si limitava a tifare. Paolo entrava dentro le cose. Le osservava, le studiava, le faceva sue. Non era tipo da dietro le quinte. Il suo posto era sempre in prima fila. In tutto. Lo è stato nell’azienda ovicola di famiglia gestita insieme al fratello Alessandro come in tutte le attività sportive che riusciva a seguire. Il ciclismo, la vela, il calcetto, lo sci, il tennis, la pesca subacquea. Insieme ad altri amici con i quali seguiva da molti anni il Lecce in trasferta a bordo di una Volkswagen Polo, aveva fondato un gruppo nella Curva Sud, "Kuelli della Polo". Tra le altre cose, uno dei primi tifosi squinzanesi ad avere il Lecce come ideale di vita, insomma. 

Era difficile parlare con lui senza ammirare il suo dinamismo e la sua gioia di vivere. Anche nei discorsi come nella vita non era facile stare al suo passo. Sempre una battuta pronta. Mai uno sproposito. Sempre una parola di conforto per chi ne aveva bisogno e sempre una mano tesa verso chi cercava un aiuto di qualsiasi genere. Se ne va un amico. Una persona tanto umile quanto speciale. Una persona dal sorriso stampato sulla sua faccia come un’icona. Una persona che non si fermava davanti alle difficoltà della vita e che solo una bruttissima malattia ha potuto fermare. Paolo ha trascorso la malattia lottando insieme alla sua famiglia ed ai medici che hanno fatto di tutto per salvarlo. Ma il destino lo ha voluto altrove. Lo ha voluto nei piani alti dell’universo dove continuerà a guidare gli altri. E ogni volta che noi pregheremo per lui o che lo invocheremo ci tornerà sempre nella mente il suo sorriso e suoi occhi sempre aperti al mondo come un libro da leggere. Un libro dove c’è scritto che la vita è bella e che ogni istante va vissuto con passione. Un libro che ci lascia in eredità. Ciao Paolo. Grazie di tutto.

I funerali avranno luogo domani 4 settembre alle ore 17.00 presso la Chiesa Matrice San Nicola di Squinzano.

Ilaria Bracciale

Redattrice

"La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento d’anima."
(Henri Bergson)