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Mese dedicato a Maria, enorme quantità di brani musicali legati al culto mariano

di Antonio Martino 11 Maggio 2021

Il mese di maggio è da sempre dedicato alla Madonna, figura fondamentale per la vita di ogni cristiano.

L’Enciclica “Mense Maio” promulgata nel 1965 da S. Paolo VI evidenzia tale concetto: “È, infatti, il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l'omaggio della loro preghiera e della loro venerazione”.
Appare indispensabile sottolineare l’enorme quantità di brani musicali legati al culto di Maria; sono canti carichi di molteplici significati ma soprattutto di tanta devozione legata al percorso dell’essere umano. Si può cogliere tanta ricercatezza e meticolosità nel coniugare testo e musica e, nell’ascoltarli, non si esita a far riaffiorare, dalla memoria collettiva, emozioni e sensazioni di un tempo legate all’infanzia di ognuno. Alcuni canti rappresentano un intarsio sonoro indelebile che illumina la vita di ogni cristiano rendendola unica e irripetibile.
Il brano “Dell’aurora Tu sorgi più bella”, degli autori Francesco Saverio M. D'Aria (1889-1976) e don Luigi Guida (1883-1951), è uno scrigno di luminosità e di vivacità tridimensionale. Il ritornello “Bella tu sei qual sole” è l’apice dinamico: testo, intensità ed altezza consentono di far lievitare l’attenzione dell’ascoltatore per avvolgerlo in un turbinio di colori sonori, legati all’armonizzazione, al fine di convogliare la composizione in un contesto di semplice ma efficace ricerca melodica. Altro canto è “Nome dolcissimo” di don Andrea Angelo Castelli (1876 – 1970): un bozzetto intessuto di armonie ben calibrate allo scopo di intessere una solida struttura per reggere un testo chiaro e diretto. Il gioco di voci, presente nel ritornello, evidenzia un principio di “canone” in cui la dinamicità ritmica prende il sopravvento e conduce le parole verso l’alto con una gestualità “materna” ed “affettuosa”. Il brano mariano, per antonomasia, è “Mira il tuo popolo”, attribuito a S. Alfonso de' Liguori (1696-1787): è il più conosciuto su tutto il territorio nazionale. Il suo doppio carattere è dovuto ai due colori che illuminano il testo: la prima parte è scura e articolata mentre la seconda è chiara e incisiva; il suo contrasto è il sapore della vita. I tre canti possono rappresentare un serbatoio di emozioni dal quale ognuno di noi può attingere energia e forza per affrontare le asperità del vivere quotidiano.