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“La formazione oltre le sbarre”: sostegno ad una partecipazione corale dentro e fuori dalle mura carcerarie

a cura della 11 Gennaio 2023

Ancora una volta, Nardò diventa un centro di formazione e informazione, attraverso la conferenza indetta dal CIDI, “La formazione oltre le sbarre”.

Numerosa la presenza di ospiti illustri: il Senatore Roberto Marti, Presidente della “Commissione Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport”; la Dott.ssa Maria Teresa Susca, Direttore della Casa Circondariale Lecce; il Dottor Cristian Casili, Vicepresidente del Consiglio Regionale della Puglia; l’Avv. Attilio De Marco, Consigliere Provinciale; il Dott. Antonio Tondo, Presidente del Consiglio Comunale di Nardò; la Dott.ssa Giulia Puglia, Assessore all’Istruzione del Comune di Nardò; l’Ins. Laura Liuzzi, Presidente del CIDI di Lecce. Le relatrici di altissimo spessore, la Dott.ssa Valeria Climaco, Capo Area del Trattamento Rieducativo del Carcere di Vercelli, e la Prof.ssa Marta Vignola, Delegata del Magnifico Rettore dell’Università del Salento per i Poli Penitenziari Universitari, hanno incantato il numeroso uditorio.
Il tema trattato scaturisce dalla necessità di formazione all’interno delle carceri, ciò è innegabile, basta analizzare i dati sulla scolarizzazione, per rilevare quanto influisca lo studio sul percorso deviante. All’interno di questa realtà troviamo analfabeti, analfabeti di ritorno e sempre più stranieri, ne deriva che, la popolazione carceraria di età adulta è in maggioranza connotata dal basso grado culturale e di scolarizzazione, spesso appartenente a insiemi subculturali specifici rappresentati dalle organizzazioni criminali, e non solo. Avere come obiettivo l’ “istruzione” e la “formazione” per i detenuti significa re-inventare una scuola che parta dai dati di realtà e trovi la sua efficacia nel raggiungere i suoi scopi, non nel modulare modelli pedagogici pensati per persone che non vivono questa situazione.
Scuola e carcere hanno certamente aspetti distintivi, ma entrambi sono chiamati a svolgere un’attività educativa o (ri)educativa, la difficoltà è però dirigersi insieme verso il medesimo obiettivo.
La presenza in questa conferenza, di esponenti delle istituzioni, insieme al mondo della cultura e della ricerca, dell’associazionismo, e soprattutto con il contributo di coloro che giornalmente operano nella realtà carceraria, ha portato interessanti spunti di riflessione, per dare vita ad una partecipazione corale dentro e fuori dalle mura carcerarie, per rendere credibile il trattamento ri-educativo.

Redazione

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