A Galatone si inaugura la Casa di Accoglienza per padri separati. È la prima in Puglia

a cura della 18 Dicembre 2021

Si è tenuta oggi, sabato 18 dicembre 2021, alle 9.30, l'inaugurazione della Casa di accoglienza per padri separati “Ti voglio bene papà” di Galatone.

La struttura sorge in via Cosimo Settimo ed è la prima in tutta la regione Puglia.

Alla cerimonia è intervenuto il vescovo di Nardò-Gallipoli, monsignor Fernando Filograna, che ha impartito la benedizione alla Casa. Al taglio del nastro hanno preso la parola anche il sindaco Flavio Filoni; l’assessore ai lavori pubblici Biagio Gatto; Mariagrazia Sodero, presidente del coordinamento dell’Ambito territoriale; l’assessore al welfare Caterina Dorato e i rappresentanti istituzionali di Regione Puglia e Provincia di Lecce.

Il progetto ha portato alla ristrutturazione del fabbricato esistente al fine di creare la nascente Casa di accoglienza temporanea dei padri separati o divorziati in difficoltà: è stato creato un ambiente adatto ad ospitare i figli e favorire il rapporto genitoriale. La Casa per padri separati in difficoltà è un progetto pensato per offrire agli adulti in condizioni di disagio un sostegno temporaneo e dare risposte concrete all’esigenza di un’abitazione a costo accessibile, in un ambiente dignitoso e adatto ad accogliere e ospitare i figli.
Nella struttura si potranno ospitare fino a 8 adulti (padri separati), in camere da letto organizzate per accogliere periodicamente i figli, complete di servizi igienici e spazi destinati ad uso comune per i momenti di convivialità (mensa e luoghi per attività sociali) e anche spazi all'aperto per lo svago dei figli.
Questo progetto di accoglienza permette una sistemazione transitoria per quei padri che, nella fase di separazione, si trovano in difficoltà abitative ed economiche. Contemporaneamente, la rete progettuale vuole accompagnare queste persone nel percorso verso l’autonomia, favorendo e supportando inoltre la responsabilità genitoriale sui figli minorenni, affidati alla figura materna o in regime di affido condiviso.

«“Solo quelli che sono così folli da pensare di cambiare il mondo, lo cambiano davvero”. Ed è da una mia folle idea - afferma il vicesindaco e assessore al welfare, Caterina Dorato - che nasce questo meraviglioso progetto per il quale ho deciso di spendermi con tutte le mie energie. Dopo tante riunioni all'Ambito territoriale, che ringrazio calorosamente, molteplici incontri con gli Uffici regionali, giunge a compimento un progetto in cui ho creduto sin dal mio insediamento. La struttura, prima in Puglia ma anche tra le poche in Italia, dà una risposta ai nuovi poveri, ovvero quegli uomini separati con figli che si ritrovano alle soglie della povertà dopo l’allontanamento dal tetto coniugale. La realizzazione di quest'opera nasce con il preciso obiettivo di aiutare i papà che si apprestano a vivere una nuova tappa della loro vita. La società deve dare una mano e quella che inauguriamo è una piccola ma significativa opera-segno che mi riempie personalmente di orgoglio e che deve rappresentare un vanto per tutta la nostra comunità di Galatone. È un altro tassello di una programmazione importante, finanziata con risorse esterne e che vedrà ora la sua inaugurazione. Continuiamo insieme sulla strada dei fatti».

«È un’opera che rappresenta una risposta vera e concreta - dice l’assessore ai lavori pubblici, Biagio Gatto - ad una esigenza sia della nostra comunità cittadina che dell’intero Ambito territoriale. È una soluzione per nuovi bisogni e nuove povertà. La struttura garantisce la vicinanza dei bambini all’affetto dei padri. E ci sono luoghi idonei per lo studio e per una crescita sana. È pensata e realizzata come una struttura moderna. Siamo orgogliosi di questo risultato. È l’unica casa per padri separati in tutta la regione Puglia: mi auguro possa essere da subito fruibile».

«La ristrutturazione dell’immobile - aggiunge il sindaco Flavio Filoni - è completa, dalla sostituzione e messa a norma di tutti gli impianti, alla realizzazione di otto camere complete di servizi igienici e arredi. L’intervento ha comportato il recupero funzionale degli spazi interni, l’adeguamento igienico sanitario, l’eliminazione dei rischi e la riqualificazione impiantistica. È un passo avanti verso una società dei diritti, a favore dei bambini e di chi è in difficoltà».

Redazione

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