Prevenire l’eccesso di cure con l’ascolto e la condivisione: la prevenzione quaternaria

Una "alleanza" tra medico, paziente e istituzioni sanitarie per evitare gli eccessi dannosi di cure e diagnosi.

Si è chiusa fissando questo punto fermo, base su cui costruire una strategia di medio termine, la seconda e ultima giornata di lavori della conferenza internazionale organizzata a Lecce, con il supporto della ASL, dal Coordinamento Italiano delle Società Scientifiche aderenti al WONCA, l’associazione internazionale dei medici di famiglia.

Giornata densa nella quale hanno preso la parola Maria del Rosario Perez, per l’OMS, e Anna Stavdal, Presidentessa europea del WONCA.

C’è molta preoccupazione in seno all’Organizzazione Mondiale della Sanità – ha detto la Perez - in merito all’utilizzazione indiscriminata delle radiazioni ionizzanti nella diagnostica medica, il cui uso deve essere “giustificato” da un chiaro sospetto diagnostico. Oggi invece si fa un sempre più largo uso di esami radiologici per la valutazione di salute nel paziente asintomatico, per una falsata idea della prevenzione o per difendersi da eventuali liti legali. OMS presta molta attenzione alla crescita esponenziale della sovradiagnosi, che sottopone il paziente ad esami e trattamenti non necessari e traumatici che non aumentano la sua attesa di vita.”

Il WONCA Europe ha in preparazione una posizione pubblica ufficiale sul tema della sovradiagnosi – ha dichiarato Anna Stavdal – allo scopo di aiutare i medici a conoscere la problematica e ad affrontarla nel modo migliore nell’esclusivo vantaggio dei pazienti.”

Accanto alle altre forme di prevenzione – ha aggiunto - occorre affermare anche la Prevenzione Quaternaria, che intende proteggere i pazienti da interventi medici che provocherebbero più danno che vantaggi”.

Alla conclusione della Conferenza sia Silvana Melli, direttore Generale della ASL di Lecce, sia Ernesto Mola, Presidente della sezione italiana del WONCA e organizzatore del congresso, hanno sottolineato l’importanza dell’appuntamento di Lecce per fare conoscere ai medici e ad un pubblico più ampio il rischio della sovradiagnosi e della sovra-medicalizzazione e, nello stesso tempo, come contributo alla stesura della posizione ufficiale sul tema, che orienti medici e pazienti.

Soltanto dalla condivisione – è stato detto - tra il medico e il paziente del percorso diagnostico e terapeutico, ascoltando e recependo le aspettative del paziente e comunicando le conoscenze scientifiche, è possibile far fronte al rischio di sovra-medicalizzazione. Le scelte migliori sono il frutto dall’incontro tra due esperti: il medico che è l’esperto delle evidenze scientifiche e il paziente che è il miglior esperto della sua salute e del suo benessere psico-fisico".

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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