Le Suore Stimmatine lasciano Lecce dopo 72 anni; il ringraziamento di don Attilio Mesagne

di 09 Settembre 2020

Erano rimaste solo in tre, le Povere Figlie delle Sacre Stimmate di San Francesco d’Assisi, nella grande struttura di via Trinchese, a Lecce, dove hanno vissuto ed operato alacremente per 72 anni, tanto che per loro è arrivato il momento di lasciare Lecce e i leccesi;

saranno trasferite, infatti, presso le comunità delle Stimmatine della provincia di Foggia e di Assisi. Un distacco forte, un colpo accusato da tanti, per la fine di una realtà nata nel lontano 1948, punto di riferimento per la città, a livello scolastico, formativo, educativo e sociale. Il centro di via Trinchese, infatti, ha garantito per più di mezzo secolo assistenza e conforto spirituale, incontri di catechismo, partite di calcetto, difesa delle donne in difficoltà, ospitando classi di scuola materna, elementare e media, lì dove le suore erano anche insegnanti che hanno formato generazioni di leccesi. E il loro operato evangelico e missionario, è contemplato anche nel ricordo dello squinzanese don Attilio Mesagne, che scrive: "Son passati decenni dal giorno in cui le carissime Suore Stimmatine hanno iniziato a percorrere le strade della meravigliosa città di Lecce per consentire cultura e dignità ai giovani e condividere il cammino dei poveri. Per decenni hanno garantito disponibilità all'ascolto, calore umano, propensione a condividere debolezze e fragilità, formando alla vita e servendo la persona umana.
Interpreti autentiche della spiritualità francescana, hanno reso tangibile la cultura dell'Amore, portando il sole nella vita dei fratelli, divenendo protagoniste di crescita civile, sociale, religiosa. Ora, dopo ben 72 anni di intenso lavoro, levano le tende verso altri porti. Si svuotano strutture che sono state per lunghissimo tempo centri inestimabili di operosità evangelica e, come sempre, il distacco apre la porta alla sofferenza umana. Carissime sorelle, sentitevi orgogliose di aver fatto zampillare, nel deserto dei nostri giorni, sorgenti d'infinito; vi saremo sempre grati per la disponibilità a rinunciare a voi stesse e a farvi carico del fardello di coloro che trascinano con difficoltà il carretto della propria esistenza. Scusate per tutte le volte che, chiusi nell'egoistico castello degli interessi personali, non abbiamo saputo manifestarvi solidarietà. Continuerete a restare vive nei pensieri di tantissime famiglie, della Città e dell'intera Diocesi di Lecce. Resterete soprattutto nelle nostre preghiere!".

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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